La Soprintendenza di Agrigento dice no alla costruzione di un rigassificatore a Porto Empedocle, nell’Agrigentino.

Il documento

In un documento dell’11 aprile scorso, inviato al ministero della Cultura, alla Regione, al Parco archeologico della Valle dei Tempi, ed ai Comuni di Agrigento e Porto Empedocle, emergono le motivazioni alla contrarietà all’impianto.

“Nessun procedimento per un’autorizzazione”

Ma al netto delle ragioni,  il soprintendente Michele Beffari precisa che al momento “non esiste presso questo istituto alcun procedimento in corso per il rilascio di nuovi pareri sul progetto indicato che rientrerebbe tra gli interventi di rilievo da segnalare ai fini della valutazione dell’impatto del bene sotto tutela Unesco”

La tutela di un sito Unesco

In ogni caso, la Soprintendenza di Agrigento spiega l’inopportunità di un impianto che ricade “sulla direttrice di importanti punti di vista dalla Rupe Atenea e dalla Collina dei Templi” ed “entra in contrasto con quanto previsto dalle norme a tutela del parco archeologico della Valle dei Templi”.

“La presenza dell’impianto – si legge nel documento della Soprintendente, Michele Beffari – a margine della Buffer zone del sito Unesco rappresenterebbe un ostacolo ed un danno concreto alla valorizzazione attraverso la limitazione della fruizione delle emergenze archeologiche, storico artistiche, naturalistiche, paesaggistiche che si sviluppano in una continuità territoriale con l’Area archeologica di Agrigento già a partire dalle falesie di argilla azzurre sul mare africano di pirandelliana memoria nella contrada del Caos, tutelata con la casa natale di Luigi Pirandello da un vincolo diretto”.

No all’industria, sì al turismo

Nello stesso documento, vengono menzionati altri siti che, secondo il soprintendente di Agrigento sarebbero “sommersi” dall’impianto, tra cui il promontorio di Capo Rossello, la Torre costiera di Carlo V, la Scala dei Turchi,  i resti archeologici della villa romano imperiale di Realmonte.

“Ormai accantonata – si legge nel documento – la parentesi di sviluppo industriale degli anni 60 del ‘900, il territorio empedoclino persegue da tempo la sua vocazione turistica”. Inoltre, “questo piano di sviluppo si scontra evidentemente con l’approdo delle navi gasiere che prevede il blocco della circolazione agli altri natanti in un ampio raggio attorno al porto”.