I prezzi alle stelle di gas e petrolio, a causa della guerra in Ucraina, sta accelerando i processi per l’autonomia energetica in tutta Europa. Enel ha approntato un piano per la realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle, nell’Agrigentino.

Che cosa è il rigassificatore

Si tratta di un impianto che riceve gas naturale allo stato liquido, il Gnl, costituito prevalentemente da metano, trasportato dalle navi. Viene riportato allo stato gassoso e poi immesso nella rete di distribuzione, a disposizione degli utenti. Il Gnl si ottiene sottoponendo il gas naturale estratto dai giacimenti sotto la superficie terrestre con processo di liquefazione che avviene ad una temperatura di -162 gradi, capace di consentire la riduzione del volume di gas di circa 600 volte.

Il rigassificatore di Siracusa affondato dalla Regione

Se costruito, quello di Porto Empedocle, sarebbe il primo nell’isola anche se negli anni scorsi un tentativo fu fatto nel Siracusano, in particolare nella rada di Augusta. Intorno al 2007, la Ionio Gas, una joint venture tra l’italiana Erg e l’americana Shell, presentò un progetto del valore di 800 milioni di euro che avrebbe impiegato circa 400 lavoratori.

Ecco il comunicato della Erg del 30 luglio del 2012 in cui viene annunciata la fine del progetto.

“Il progetto, nato nel 2005 con la costituzione della joint venture paritetica Ionio Gas in partnership con Shell Energy Europe B.V., in questi anni ha ricevuto i pareri positivi da parte di tutti gli organi competenti in tema di sicurezza e compatibilità ambientale e attualmente è in attesa del rilascio dell’Autorizzazione Unica da parte della Regione“.

Gas e nucleare, l’Europa ci ripensa

Il caro bollette e la guerra in Ucraina rischiano di modificare il piano per la Transizione ecologica, infatti, il 2 febbraio la Commissione europea ha presentato la sua proposta di classificare come investimenti green gas e nucleare.

In sostanza, la Commissione intende considerare sostenibili le centrali nucleari con permessi di costruzione prima del 2045 e le centrali a gas per la produzione di elettricità che emettono meno di 270 grammi di CO2 per kilowattora fino al 2031 o meno di 100 grammi per tutta la loro vita utile.

Oggi, inizia l’iter nel Parlamento europeo per approvare o meno questa indicazione dell’esecutivo.

 

 

 

Articoli correlati