Ancora una rivolta di migranti nell’hotspot di Lampedusa. Gli ospiti, tutti tunisini che da diversi giorni chiedono di essere trasferiti, ieri sera sono usciti dal centro e da una collinetta hanno dato inizio ad una sassaiola verso gli uomini delle forze dell’ordine in servizio all’interno della struttura.
Un carabiniere è stato ferito alla testa in modo non grave ed è dovuto ricorrere alle cure del locale poliambulatorio. Solo nella tarda serata la protesta è rientrata. Sull’isola, intanto, continua a registrarsi una situazione di forte tensione. Anche ieri, alcuni migranti hanno tentato di imbarcarsi sulla nave che collega Lampedusa e Linosa con Porto Empedocle ma sono stati bloccati in seguito ai controlli delle forze dell’ordine.
Continuano, inoltre, i danneggiamenti da parte dei migranti alle case disabitate ed utilizzate dai turisti durante il periodo estivo. Il sindaco di Lampedusa, Totò Martello ha sollevato il problema durante un incontro a Roma con il ministro degli interni Marco Minniti, al quale ha esposto le criticità legate alla presenza di un numero elevato di migranti che mostrano segni di insofferenza per la prolungata permanenza nell’hot spot.
La protesta ha coinvolto oltre 250 tunisini e stamattina 50 tunisini sono stati trasferiti dall’isola con la nave di linea Paolo Veronese diretta a Porto Empedocle. La situazione è tornata sotto controllo. Il sindaco domani sarà a Roma. “Siamo alle solite – spiega -, la storia si ripete. Non è possibile tenere così tanti tunisini nell’hot spot di Lampedusa e per così tanto tempo. Sarebbe quindi opportuno e auspicabile seguire le regole trasferendo nei tempi previsti i migranti”. “Non è possibile – aggiunge – continuare a utilizzare l’intera isola come hot spot; se la legge dice che non possono uscire dalla struttura, non dovrebbero potere girare liberamente per strada”.
Un tunisino ha sferrato una coltellata al volto di un connazionale ed è stata questa la scintilla che ha acceso la rivolta nell’hotspot di Lampedusa. I due migranti, di 34 e 23 anni, giunti sull’isola da pochi giorni, hanno litigato per banali motivi. Dopo che uno ha sferrato la coltellata, gli altri ospiti della struttura – già nervosi per i ritardi nei trasferimenti – si sono divisi in due fazioni, parteggiando per l’uno o per l’altro dei litiganti. La rivolta è consistita in una sassaiola contro carabinieri e polizia. Il tunisino accoltellato è stato colpito di striscio e guarirà in sei giorni. Leggero ematoma alla testa, e qualche giorno di prognosi anche per il carabiniere che è stato colpito con un sasso. La posizione dell’accoltellatore, già identificato, è al vaglio degli investigatori.
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