Attentato contro i diritti politici del cittadino e violenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti.

Questi alcuni reati ipotizzati nell’esposto presentato oggi dal segretario del Movimento nazionale per la sovranità, Gianni Alemanno, nei confronti del procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l’iscrizione nel registro degli indagati del ministro degli Interni, Matteo Salvini e del suo capo di Gabinetto, Matteo Piantedosi, nell’ambito dell’inchiesta sulla
nave “Diciotti”.

Nel documento, depositato oggi presso gli uffici della Procura di Roma e che verrà inviato per competenza ai pm di Caltanissetta, l’ex sindaco di Roma ricostruisce la varie fasi della vicenda affermando che è “necessario ed opportuno un intervento della magistratura per l’accertamento di eventuali comportamenti scorretti o illegittimi posti in essere dalla procura di Agrigento, comportamenti che potrebbero rendere concreto un conflitto, oggi solo potenziale”. Nel provvedimento si ipotizzano altre fattispecie penali come l’usurpazione di
funzioni pubbliche e rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio.

“Nell’esposto si sottolinea come l’indagine contro Salvini e Piantedosi appaia fondata su ipotesi di reato paradossali e strumentali – commenta Alemanno -. Si ipotizza che l’avere preannunciato, nel corso dello svolgimento di funzione pubblica, le iniziative e le conseguenze giudiziarie in caso di mancata autorizzazione allo sbarco, possa rivestire i connotati propri dell’avvertimento esplicito e della minaccia velata a ‘componente di corpo politico dello stato’ atto a turbarne
l’attività.”

“In merito all’inchiesta siciliana che vedrebbe coinvolti il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il capo di Gabinetto Matteo Piantedosi chiariamo che non è ancora arrivata alcuna notifica ufficiale. Gli interessati stanno apprendendo le presunte accuse a proprio carico solo attraverso la stampa”. E’ quanto sottolineano fonti del Viminale.