Il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini ha scritto al premier Giuseppe Conte per ribadire la politica dei “porti chiusi” e per chiedere che sia l’Olanda a farsi carico della Sea Watch, da 9 giorni ferma in acque internazionali a 15 miglia da Lampedusa. Sull’isola intanto riprendono gli sbarchi di migranti. “E’ necessaria – dice Salvini -, una nuova energica iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dei Paesi Bassi, visto che la nave batte bandiera olandese”.

“A fronte della presenza della nave Sea Watch 3 al largo delle nostre coste e della possibile evoluzione della situazione a bordo – scrive Salvini nella lettera inviata per conoscenza anche al titolare della Farnesina Enzo Moavero – ritengo necessario che la perdurante efficacia del provvedimento di divieto di ingresso, transito e sosta della nave nel mare territoriale nazionale sia accompagnata da un’energica nuova iniziativa di sensibilizzazione nei confronti dell’autorità dei Paesi Bassi, quale stato di bandiera”.

Olanda, dice ancora il ministro, a cui spetta un “responsabile esercizio dei propri poteri sovrani sulla nave e sulle persone a bordo, nonché sulla conseguente esigenza di porre in essere, prontamente ed efficacemente, ogni azione necessaria, anche sotto il profilo dell’ordine pubblico, affinché sia assicurato il rispetto integrale del complessivo quadro normativo”.

Quanto a Sea Watch, nella lettera Salvini ribadisce che la Ong ha tenuto fin dall’inizio della vicenda una “condotta la cui gravità è resa palese dalla ferrea volontà” di far rotta verso l’Italia dopo aver rifiutato “il Pos (place of safety, porto sicuro, ndr) offerto dalle competenti autorità libiche” ma anche dal fatto di esser rimasta ferma davanti a Lampedusa sette giorni “pur avendo richiesto sin dall’inizio un porto di sbarco anche al proprio paese di bandiera che avrebbe potuto raggiungere con una navigazione di durati inferiore”. Per questo, aggiunge ancora Salvini, “non appare potersi legittimamente consentire ad alcuno di decidere autonomamente, al di fuori dell’esistente quadro giuridico, dove e come condurre cittadini di paesi terzi”.

Intanto sono complessivamente 100 i migranti approdati nelle ultime ore a Lampedusa in tre sbarchi consecutivi. I primi 81 sono sbarcati all’alba di stamane con un gommone dopo essere stati lasciati al largo delle coste dell’isola da un peschereccio che stava tentando di fare rientro verso le coste del Nord Africa. La “nave madre” è stata intercettata e bloccata da una motovedetta della Guardia di Finanza. Subito dopo si sono registrati altri due “mini sbarchi”, con 12 e 7 migranti, ma non è ancora se siano da ricondurre al peschereccio sequestrato.I 12 migranti sono arrivati direttamente a terra e sono stati bloccati dai carabinieri. Altri 7 sono stati intercettati in mare; tre si sono lanciati in acqua nei pressi di Cala Pulcino. Due sono stati subito recuperati, un altro è riuscito a fare perdere le proprie tracce. Ricerche sono in corso in questo momento sull’isola.

Tra i 100 migranti arrivati ci sono 4 donne e 3 bambine. Le persone che hanno dichiarato di esser partite da Zuwara, in Libia, sono originarie di Bangladesh, Senegal, Algeria, Siria, Marocco, Tunisia e Libia. “Welcome”, è stato il benvenuto di Mediterraneo Hope, il programma per rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche. Due giorni fa sull’isola maggiore delle Pelagie erano arrivati 45 migranti.

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