La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta sul caso della “Sea Watch 3″ che da sei giorni è al confine delle acque territoriali italiane, a 16 miglia circa da Lampedusa (Ag).

Il procuratore aggiunto, Salvatore Vella, nel fascicolo – a carico di ignoti – ha ipotizzato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nei giorni scorsi, il Viminale aveva dato l’autorizzazione allo sbarco di 10 delle 53 persone a bordo, fra cui immigrati che stavano male e bimbi in fasce.

Nel mentre il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della Sea Watch per contestare il divieto di ingresso in acque territoriali e il “no allo sbarco”.

In quell’occasione, il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva dichiarato: “Sono stati autorizzati a scendere bimbi, donne incinte e malati. Io voglio il bene di tutti ma per quello che riguarda questa nave fuorilegge per me può stare lì per settimane, per mesi, fino a Capodanno”.

E ancora: “Ci sono persone a bordo per scelta di questi delinquenti, per scelta di questi sequestratori di esseri umani. Bambini, donne incinte e malati scendono, questi delinquenti risponderanno alle loro coscienze di eventuali problemi. Questi dovevano andare in Libia, potevano andare in Tunisia o a Malta: sono arrivati in Italia. L’hanno chiesto loro il porto alla Libia, la Libia lo ha dato e loro hanno disobbedito”.

Proprio il ministro Salvini aveva fatto saper di aver firmato: “il divieto di ingresso, transito e sosta alla nave Sea Watch 3 nelle acque italiane, come previsto dal Nuovo Decreto Sicurezza”

Provvedimento quest’ultimo controfirmato dal ministro della Difesa Elisabetta Trenta e quello delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli.

 

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