Gli inquirenti, al termine della perquisizione, parlarono di “arsenale micidiale”. Nelle abitazioni di Amedeo Caruana, infermiere di Favara (Ag), in effetti venne trovata una vera e propria santabarbara: una bomba a mano, una granata, 8 mila cartucce, tre mitragliette.
Arrestato a giugno, oggi il gip gli ha concesso i domiciliari, nonostante il parere negativo della dda di Palermo, ritenendo “affievolite se non del tutto cessate le esigenze cautelari”. Per il giudice Fabrizio Molinari, che ha accolto le istanze della difesa, “il non esiguo lasso di tempo in cui Caruana è stato detenuto ha costituito idoneo deterrente all’ulteriore commissione di reati”.
Le perquisizioni – nella casa del paese e in quella di campagna – durarono 12 ore. E portarono alla scoperta anche di quattro pistole di calibri diversi, un moschetto calibro 9, due carabine, decine di silenziatori e caricatori per pistole mitragliette, vari strumenti per alterare le armi e strumenti per fabbricare le munizioni, un pugnale, una maschera antigas, un giubbotto antiproiettili e numerosi accessori per armi.
A Favara, nei mesi scorsi, sono stati commessi diversi omicidi e tentativi di omicidio. Favaresi sono stati uccisi anche a Liegi in Belgio. A fine maggio scorso, l’amministrazione comunale, il parroco e decine di cittadini erano scesi in strada, con una lunga marcia, per denunciare mafia e criminalità. Il sindaco Anna Alba, dopo l’ultimo tentato omicidio, aveva anche chiesto al ministro dell’Interno Minniti un potenziamento delle forze dell’ordine presenti sul territorio.
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