E’ morta dopo un’agonia di dieci giorni dal terribile incidente lo scorso 8 agosto scorso in contrada Crocca a Favara.

La ragazza si trovava a bordo di uno scooter insieme ad un ragazzo. I due, sarebbero stati, travolti da un “pirata” della strada.

I militari dell’Arma sono ancora alla ricerca di chi avrebbe falciato la giovane ragazza.

Per i parenti di una giovane vita spezzata, che adesso doneranno la speranza ad altri esseri umani, e per i medici che hanno proceduto con l’espianto degli organi, il cuore della giovanissima Sofia Tedesco, 16 anni di Favara, ha smesso di battere dopo 10 giorni dal suo ricovero al reparto di Rianimazione dove era arrivata in seguito ad un incidente stradale.

Un brutto trauma cranico che non le ha lasciato scampo. Ieri mattina i medici del reparto guidato dal primario Giancarlo Foresta hanno comunicato ai genitori della ragazza che non c’era più nulla da fare.

I familiari con grande gesto di umanità hanno dato il parere favorevole all’espianto degli organi che è stato eseguito nella notte da un’equipe dell’ismett.

L’ntervento è stato coordinato dal primario Giancarlo Foresta e dalla dottoressa Rosalba Parla che è referente per la donazione. Della commissione facevano parte anche il primario di Neurologia Michele Vecchio e il direttore sanitario di presidio Lino Di Mattia che al momento sostituisce Raffaele Elia. In sala gli anestesisti Fabiana Felice e Roberto Serretta.

“In un momento di così grande tristezza – ha detto il direttore del reparto di Rianimazione Giancarlo Foresta – in cui la vita di una ragazzina è spezzata è difficile trovare parole per ringraziare i genitori e i parenti tutti per la capacità di saper superare il loro dolore e per il grande atto di altruismo dimostrato con la donazione degli organi. Tutto il reparto di Rianimazione è a fianco del dolore di questa famiglia che ha dimostrato un così alto senso civico e soprattutto, con questo gesto, uno spirito di cristiana generosità e solidarietà fraterna.

Nel processo che porta alla diagnosi di morte cerebrale è coinvolta, oltre la rianimazione, l’intera struttura ospedaliera, e particolarmente la direzione medica, il reparto di Neurologia, il laboratorio di analisi, la sala operatoria e persino, fino a qualche tempo fa, il servizio di psicologia per il sostegno alle famiglie. Il tutto con la collaborazione del centro regionale trapianti”.

Nel corso dell’intervento sono stati prelevati fegato, reni e cornee. Organi che ridaranno speranza ad altrettante persone in lista d’attesa per poter ricominciare una vita normale.