Siamo seriamente preoccupati per la notizia sulla decisione del ministero degli Interni di togliere la scorta alla famiglia Cutrò“. A dichiararlo la segreteria generale del Cobas/Codir, sindacato maggiormente rappresentativo del pubblico impiego regionale.

“Auspichiamo che l’Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza Personale possa rivedere la propria decisione, garantendo le migliori misure di protezione a tutela del testimone di giustizia Ignazio Cutrò.
Chi testimonia – scrive il sindacato – nei processi contro la mafia deve essere tutelato al massimo anche per offrire a tutti l’ esempio di uno Stato che vuole garantire il cambiamento e la fine del fenomeno mafioso ; tanto ancora c’è da fare e non possiamo permetterci abbassamento di attenzione sul fenomeno”.