Sono cinque (e non sette come si era appreso in un primo momento) i cadaveri ritrovati fino ad ora, fra spiaggia e mare, dopo il naufragio di ieri sera ad un miglio dall’isola dei Conigli di Lampedusa. Le vittime sono tutte donne. Tre sono state recuperate oggi e due ieri sera. Tutto il personale della Guardia costiera e della Guardia di finanza di Lampedusa è mobilitato da ieri pomeriggio.
Le ricerche sono meticolose e capillari e vengono effettuate tanto via mare quanto via terra. I primi due cadaveri recuperati, dopo il naufragio avvenuto ieri a un miglio dalla costa di Lampedusa, sono stati portati a braccia sul ripido e scosceso sentiero, di circa 4 chilometri, che collega Cala Galera con la strada. Le condizioni del mare, molto agitato (nella zona l’allerta meteo è “arancione”) non consentono alle imbarcazioni della Guardia costiera di avvicinarsi a riva
La prima salma è stata recuperata a riva, a Cala Galera, dai militari della Guardia di Finanza. Anche il secondo cadavere è stato avvistato in spiaggia, ma le onde lo hanno trascinato di nuovo in mare. A ripescarlo è stata la motovedetta Cp300 della Guardia costiera di Lampedusa.
Man mano sono stati recuperati gli altri cinque ma secondo i 149 migranti salvati in mare ce ne sono altri. Sul barcone sarebbero stati in 169 dunque complessivamente, dopo il recupero dei 5 cadaveri, sarebbero una quindicina a restare dispersi
A mancare all’appello del naufragio verificatosi ad un miglio dall’isola dei Conigli di Lampedusa sono algerini, tunisini e pakistani. C’è qualche, dubbio, però, sul numero esatto delle persone da ricercare per qualche discrasia sul racconto dei superstiti.
La polizia Scientifica della Questura di Agrigento è già operativa per gli accertamenti da fare sui cadaveri, esattamente come è avvenuto lo scorso 7 ottobre quando – fra Lampedusa e Lampione – a circa 6 miglia dalla costa si capovolse un altro barcone carico di migranti. Ma di accertamenti da fare ce ne sono tanti anche sui migranti salvati a cominciare da quelli sanitari.
La Procura di Agrigento ha, intanto, aperto un fascicolo d’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, naufragio e omicidio colposo plurimo. Già da ieri sera il procuratore aggiunto Salvatore Vella sta seguendo sistematicamente l’evolversi del caso e ha gestito prima la complessa macchina dei soccorsi dei naufraghi e oggi quella del recupero delle salme.
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