Saranno funerali solenni domani, venerdì 17 dicembre, per le vittime della tragedia di Ravanusa. Nove formalmente i morti ma dieci se si conta anche il piccola Samuele, mai nato e anche lui rimasto vittima ancora in grembo alla madre una settimana prima di vedere la luce.

Il corteo funebre e i funerali in piazza

Il corteo funebre attraverserà domani corso della Repubblica per poi giungere in piazzale Primo Maggio dove, alle 16:30, inizieranno i funerali solenni delle 9 vittime (10 con il piccolo Samuele che è rimasto nel grembo della mamma) della strage di sabato sera a Ravanusa.

A presiedere la celebrazione eucaristica sarà l’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano.

Bandiere a mezz’asta in tutta la Sicilia

In occasione dei funerali di Stato per commemorare quanti hanno perso la vita nell’esplosione a Ravanusa, l’Anci Sicilia in segno di lutto e di vicinanza alle famiglie delle 9 vittime e alla comunità guidata dal sindaco Carmelo D’Angelo, invita i comuni dell’Isola a esporre le bandiere a mezz’asta.

Un minuto di silenzio in tutti gli uffici regionali

Per commemorare le vittime dell’esplosione avvenuta sabato scorso a Ravanusa (Agrigento), il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha disposto che per domani, giornata dei funerali, alle 12, venga osservato un minuto di silenzio in tutti gli uffici dell’amministrazione regionale, incluse le società partecipate e gli enti sottoposti a controllo della Regione.

Sopralluoghi e indagini

Durante la giornata, i poliziotti della Questura di Agrigento hanno effettuato diversi sopralluoghi per pianificare le misure di sicurezza che saranno imponenti. In rappresentanza del governo Draghi a Ravanusa dovrebbe arrivare il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini. Annunciata anche la presenza del capo del dipartimento nazionale della Protezione civile Fabrizio Curcio, del capo dipartimento dei vigili del fuoco Laura Lega e del governatore della Regione Nello Musumeci.

Il ritorno nel quartiere fantasma

Su autorizzazione della Procura della Repubblica di Agrigento e in base alle richieste dei cittadini interessati, i Vigili del Fuoco hanno continuato ad effettuare il recupero di documenti e beni di prima necessità, oltre che di preziosi e beni di valore, all’interno delle abitazioni che si trovano nella zona sottoposta a sequestro cautelativo.

Nelle case sotto sequestro tutto avviene con l’assistenza dei militari dell’Arma dei Carabinieri

Al tempo stesso, sempre su incarico della Procura della Repubblica di Agrigento, il personale dei Gruppi Operativi Speciali dei Vigili del Fuoco per l’utilizzo di macchine movimento terra, hanno continuato a svolgere il lavoro di messa in sicurezza dell’area sottoposta a sequestro cautelativo.

Danni per 10 milioni, estesa l’area rossa

L’area rossa, quella inaccessibile dopo l’esplosione del metanodotto cittadino in via Trilussa a Ravanusa, è passata dagli iniziali 10 mila metri quadrati circa a 40 mila circa. Secondo la nuova stima, fatta dalla Protezione civile regionale, circa l’ottanta per cento degli immobili controllati sarebbe inagibile o parzialmente inagibile.

“Man mano che si va completando la ricognizione degli edifici si aggiornano i dati – ha spiegato l’ingegnere Carmelo Arcieri del dipartimento della Protezione civile regionale – . C’è una prima fascia che ha subito la maggiore devastazione, ed è quella dove s’è aperto il cratere e c’è stata l’onda d’urto e di calore determinato dall’esplosione. Poi c’è una seconda zona, con danno medio-grave, con edifici danneggiati strutturalmente, ma non collassati e poi l’ultima zona che ha avuto danneggiamenti più lievi su infissi interni, esterni e controsoffitti in gesso”.

In corso di quantificazione anche la stima economica dei danni che sarebbe di almeno dieci milioni di euro, secondo il direttore generale del dipartimento regionale di Protezione civile Salvo Cocina.

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