Ha ricevuto il via libera definitivo il progetto per la realizzazione del resort Adler a Torre Salsa, nell’agrigentino.

E’ stato firmato dal Comune di Siculiana il provvedimento finale che autorizza la società Ritempra Spa a realizzare una struttura turistico-ricettiva Adler Mare spa (resort e centro benessere) in contrada Torre Salsa al confine con la riserva naturale orientata gestita dal Wwf.

Un progetto che da quando è stato presentato non ha mancato di sollevar polemiche e pareri in prima analisi dalle associazioni ambientaliste. Osservazioni anche da parte della Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di cui i progettisti hanno dovuto tener conto. Eventuali ricorsi giurisdizionali contro l’autorizzazione dovranno essere presentati davanti al Tar Sicilia competente per territorio entro sessanta giorni dalla notifica.

“Non siamo affatto sorpresi dal rilascio dell’autorizzazione alla Ritempra s.p.a. perché nelle occasioni ufficiali di incontro con i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale di Siculiana, ed in particolare durante l’audizione in Commissione Ambiente dell’ARS dell’aprile 2016, era parsa a tutti evidente la determinazione del Comune ad addivenire all’adozione di tale provvedimento finale, fatte salve tutte le osservazioni sollevate anche in quella sede sia dagli altri Organi intervenuti che dalle associazioni ambientaliste presenti”.

Questo il commento di Claudia Casa, direttore regionale di Legambiente Sicilia. “Ed è proprio con riferimento a dette osservazioni, che riguardavano nello specifico l’adeguamento del progetto alle prescrizioni date dalla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Agrigento, che rispetto alla intervenuta autorizzazione come Legambiente Sicilia stiamo provvedendo ad inoltrare al Comune di Siculiana apposita richiesta di accesso agli atti al fine di verificare che al progetto siano state apportate le richieste modifiche – prosegue -. A prescindere da tale necessaria verifica, come Legambiente, non possiamo in ogni caso che ribadire la nostra preferenza per un modello di sviluppo turistico del tutto diverso che, anziché costruire ex novo consumando suolo, recupera l’esistente, puntando alla creazione di strutture ricettive che si “aprono” e si inseriscono nel tessuto produttivo del territorio di riferimento, diventando patrimonio del territorio stesso, strutture con un ciclo di vita produttiva molto più lungo e che hanno costi di eventuale riconversione notevolmente inferiori rispetto ai Resort” conclude.

Leggi anche: Resort di lusso nell’agrigentino previste 130 assunzioni