Non una ma tre diverse violenze sessuali su disabili in un centro di assistenza convenzionato con l’Asp di Agrigento.

L’accusa

E’ stato convalidato ad Agrigento dal gip Stefano Zammuto, seppure per uno solo dei capi di imputazione, e applicazione dei domiciliari, l’arresto del fisioterapista A.G., 60 anni, accusato dai carabinieri di violenza sessuale ai danni di tre disabili che frequentavano un centro convenzionato con l’Asp. L’operatore sanitario, difeso dall’avvocato Giuseppe Scozzari, in occasione dell’interrogatorio di convalida dell’arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

La difesa

Il legale ha sostenuto che il quadro indiziario non fosse del tutto solido, ma il gip ha ritenuto, al contrario, che tutte le tre ipotesi di accusa formulate fossero solide sul piano indiziario ma ha deciso una misura cautelare minore rispetto alle richieste del pubblico ministero Paola Vetro che aveva sollecitato il gip ad applicare la custodia in carcere.

Le intercettazioni

Le intercettazioni audio e video nel suo studio erano state disposte dopo la denuncia della madre di una ragazza che avrebbe mostrato insofferenza nei suoi confronti fino ad ammettere il motivo per cui non voleva più andare a fare quelle sedute. I video avrebbero poi fatto emergere altri episodi.

Altri casi in Sicilia

Nei mesi scorsi ha fatto scalpore l’arrestrodi un infermiere dell’Oasi di Troina contro il quale si è costituita parte civile anche la struttura sempre per episodi riguardanti rapporti con i disabili assistiti

L’operatore sociosanitario A. L., 39 anni, è accusato di avere stuprato una disabile di 26 anni all’Oasi Maria Santissima di Troina. L’uomo, incastrato dal Dna , ha confessato di avere avuto un rapporto sessuale con la donna, che è incinta, durante il lockdown.

Scattato il fermo, poco dopo è arrivata la convalida dal Gip, Maria Luisa Bruno, del tribunale di Enna. La violenza sarebbe avvenuta ad aprile, mentre all’Oasi si era sviluppato un focolaio di Covid19 e mentre la vittima era ricoverata nel reparto allestito per i pazienti positivi al virus. Intanto, la famiglia della donna ha avuto il benestare per il trasferimento della giovane, che tra qualche mese darà alla vita il bimbo, in una struttura idonea.

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