• Violenza sessuale su pazienti disabili
  • Con questa accusa i carabinieri di Agrigento hanno arrestato un operatore sanitario specializzato in fisioterapia
  • Le violenze, documentate da video ed intercettazioni audio, avvenivano nel suo studio
  • I carabinieri hanno fatto irruzione nello studio dove una donna stava cercando invano di divincolarsi
  • L’uomo è stato posto ai domiciliari

I Carabinieri della Stazione di Agrigento, insieme ai colleghi del Nucleo Operativo, hanno arrestato un operatore sanitario, specializzato in fisioterapia, poiché durante le sessioni di riabilitazione violentava pazienti con disabilità fisiche e psichiche.

Le violenze sessuali

Le indagini, svolte nelle ultime settimane con ausili tecnici audio/video, sono state minuziose ed attente: ci sono svariati episodi di violenza sessuale da valutare, ma la condotta posta in essere dall’uomo sembra essere inequivocabile: approfittando delle difficoltà fisiche, soprattutto mentali, durante i trattamenti di fisioterapia, assumeva atteggiamenti equivoci, sessualmente espliciti, fino a compiere veri e propri atti di violenza sessuale su quel materassino che non permetteva alle vittime di ribellarsi.

L’uomo colto in flagranza dai carabinieri

Durante l’ultima seduta, i militari sono piombati nello studio, allontanando l’operatore sanitario dalla donna, che nel frangente stava tentando di divincolarsi. Immediatamente arrestato, di concerto con l’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato condotto presso la sua abitazione, in regime di arresti domiciliari.
Le indagini, coordinate dal Procuratore della Repubblica, dott. Luigi Patronaggio, e dal Sostituto Procuratore, Dott.ssa Paola Vetro, proseguiranno ora per appurare altri episodi di violenza avvenuti all’interno dello studio.

Un operatore sanitario arrestato per violenza sessuale ad ottobre a Troina

Un caso analogo, per certi versi, era accaduto nell’ottobre scorso a Troina, dove un operatore sanitario di 39 anni, è stato arrestato con l’accusa di aver violentato una ragazza disabile di 26 anni ospite dell’Oasi Maria Santissima, dove l’operatore sanitario prestava servizio. L’uomo, incastrato dal Dna, ha confessato di aver avuto un rapporto sessuale con la ragazza, rimasta incinta, durante il lockdown.

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