La Raffineria green che Eni sta costruendo a Gela utilizzerà le alghe per produrre energia. La farina ricavata dalle alghe, coltivate, ingrassate e poi raccolte in un impianto pilota d’avanguardia che l’area ricerca di Eni ha creato a Ragusa, nel cuore dell’area industriale, all’interno dello stabilimento di una piccola impresa siciliana sconosciuta ai più ma innovativa: Compagnia per le energie rinnovabili, scrive Il Sole 24 Ore.
Nello stabilimento si trovano 14 foto-bioreattori all’interno dei quali vengono coltivate le alghe con un sistema tanto semplice quanto avveniristico. All’interno dei fotobioreattori, sulla base della tecnologia fornita e brevettata da Sun Algae Technology, viene veicolata la luce solare che arriva fino in fondo grazie alla fibra ottica mentre le alghe vengono “nutrite” con la Co2 catturata dai pozzi di Enimed in provincia di Ragusa e veicolata sino a questo impianto sperimentale, costato finora due milioni, che una volta a regime sarà in condizione di catturare circa 80 tonnellate all’anno di Co2 e di produrre 40 tonnellate l’anno di farina algale da cui è possibile ricavare circa 20 tonnellate di bio-olio.
Ragusa rappresenta il laboratorio operativo di un gruppo multidisciplinare che ha coinvolto tutti i Centri di Ricerca Eni
integrati con le aree di business Upstream, Downstream e la nuova direzione Energy Solutions per le Rinnovabili.
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