E’ andato a vuoto il tentativo del sindaco di Gela, Domenico Messinese, ora indipendente ma eletto col M5s, di costituire una nuova giunta (dopo avere azzerato il suo esecutivo) con il sostegno di una maggioranza consiliare eterogenea di “salute pubblica”.

Pd, Forza Italia e M5s hanno respinto la proposta di Messinese che dunque resta isolato politicamente, non disponendo di alcuna rappresentanza in consiglio. Non è escluso che le forze politiche tornino a presentare una nuova mozione di sfiducia, dopo un primo tentativo andato a vuoto per il ritiro di uno dei 12 consiglieri che avevano sottoscritto la richiesta di convocazione di una apposita seduta consiliare.

Il sindaco, dal canto suo, non intende dimettersi. Anzi, sta ricostituendo una nuova giunta, con la fresca nomina di un assessore, Giovanbattista Mauro, architetto, di 48 anni, e col richiamo di due dei suoi ex collaboratori, “licenziati” appena quattro giorni fa, cioè Simone Siciliano, ex vice sindaco e titolare di una dozzina di deleghe amministrative, e Fabrizio Morello, ex responsabile al bilancio.

“A sollecitare la ricostituzione urgente dell’amministrazione comunale “scrive il sindaco in un suo comunicato – è stato il settore affari legali per procedere agli espropri nell’area dell’attuale tribunale”. Il palazzo di giustizia, mesi addietro, è stato dichiarato “abusivo” dal Tar Sicilia per una insoluta controversia sugli espropri e “sanato” in extremis (rischiava la demolizione) dal consiglio comunale acquisendolo al patrimonio indisponibile della città che consentirà di pagare gli indennizzi agli ex proprietari dei suoli.