“Questa mattina insieme a centinaia di amici abbiamo portato solidarietà alla famiglia di agricoltori di San Cataldo, nel nisseno, barbaramente sfrattata ieri dalla propria casa per un debito con una banca, debito che non può onorare in quanto allo stesso tempo attende contributi comunitari dalla Regione mai arrivati. Una notizia che ha fatto scandalo per le motivazioni e le modalità con cui è avvenuto lo sfratto, e che ha sollevato l’indignazione di una intera comunità e sui social, dove in poche ore il video del nostro sit-in ha raggiunto decine di migliaia di visualizzazioni, condivisioni, tantissimi commenti, ricevendo anche telefonate di vicinanza da tutta Italia”.

Lo dice il deputato Alessandro Pagano della Lega, segretario regionale Sicilia occidentale.

“È chiaro che questa vergogna non può passare indenne. Attendiamo gli sviluppi giudiziari e non molleremo la presa, anche grazie ai nostri avvocati, affinché si possa rivedere e sospendere questa decisione, facendo tornare la famiglia nella propria casa. Sul piano politico confidiamo in una presa di posizione del governatore Musumeci, per risolvere positivamente questa indecenza, e dell’assessore regionale all’Agricoltura Edy Bandiera circa i contributi europei dovuti a migliaia di agricoltori siciliani, tra cui la famiglia Scarlata”.

“Allo stesso tempo – continua – la nostra battaglia prosegue per fare luce e chiarezza sulle tante ombre che, troppo spesso, avvolgono le aste giudiziarie sulle case. È inaccettabile, infatti, che una famiglia di persone perbene venga buttata per strada, nel bel mezzo delle feste di Natale, perché la propria abitazione è stata venduta all’asta a un decimo del proprio valore, per soli 11 mila euro. Soldi con i quali la banca non ci paga neppure le spese legali. La Lega e Salvini da sempre si oppongono al cappio delle banche sulla povera gente. Si battono contro le ingiustizie. Andremo avanti e porteremo questo scandalo all’attenzione dei media nazionali. Non possiamo vivere in una società dominata dalle lobby delle banche. E non possiamo assistere a una società che predica accoglienza agli immigrati e sbatte fuori dalla propria casa gli italiani, dove i clandestini vivono negli hotel e una famiglia con i figli costretta nelle auto o per strada”.