Un bimbo di appena due anni ha rischiato di soffocare a causa di un boccone andato di traverso. E’ accaduto a San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, dove solo la bravura dei medici e la provvidenza ha evitato la tragedia. La velocità dei genitori nell’accorgersi che qualcosa non andava ha sicuramente avuto un ruolo importante. La corsa in ospedale e le immediate manovra dell’equipe medica sono riuscite ad evitare il peggio. Il bambino adesso si trova in osservazione all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta ma respira autonomamente e sta bene.

La scampagnata

Il fatto è accaduto ieri nella tarda mattinata. I genitori con il bimbo si erano recati alla periferia di San Cataldo per una scampagnata. Il piccolo stava mangiando qualcosa quando all’improvviso ha cominciato ad accusare problemi respiratori. Il colorito del suo viso ha cambiato aspetto, è subito apparso cianotico. Madre e padre lo hanno caricato in auto e si sono diretti a tutta velocità all’ospedale di Caltanissetta.

L’intervento

Ad accogliere il paziente l’equipe medica di Pediatria che hanno dapprima effettuato le manovre di disostruzione e successivamente hanno iniziato il massaggio cardiaco. Il cuore del bambino era molto debole, infatti, a causa della mancata respirazione per alcuni minuti. Dopo una decina di minuti il bimbo ha ripreso a respirare autonomamente ed ha cominciato a piangere.

Una recente tragedia

Di recente si è verificata una tragedia proprio nel nisseno. Un bimbo di appena un mese di vita è morto nel novembre scorso per asfissia. I genitori, che hanno nominato l’avvocato Dino Milazzo come legale di fiducia, sono indagati per omicidio colposo. Il piccolo, secondo una prima ispezione del corpicino, potrebbe essere stato soffocato da un rigurgito ma l’esame autoptico servirà ad escludere eventuali responsabilità. La tragedia si è consumata in un’abitazione del centro cittadino di Caltanissetta. Sono arrivati gli operatori del 118 e la polizia che ha scortato l’ambulanza fino all’arrivo in ospedale. Quando il bimbo è giunto in pronto soccorso il cuore era già in arresto cardiaco da diverso tempo. I medici hanno provato a praticare la rianimazione cardiopolmonare per oltre trenta minuti ma purtroppo non c’è stato nulla da fare.