• Il cane è deceduto dopo due giorni
  • Indagini in corso per risalire agli autori
  • A causare la morte il Parvovirus, una malattia virale grave per i cuccioli non vaccinati

 

E’ morto dopo due giorni di agonia un cucciolo di cane dopo che era stato salvato da un tentativo di impiccagione: tre ragazzini lo avevano appeso ad un cartellone della stazione ferroviaria di Gela.

La Lega Nazionale per la Difesa del Cane – LNDC Animal Protection prende “immediatamente posizione di fronte al grave fatto accaduto alcuni giorni fa a Gela, che ha visto tre ragazzi, a oggi non identificati, tentare l’impiccagione del giovanissimo Pitbull di nome Tyron al cartello della stazione ferroviaria. Il cane, secondo quanto riportato da fonti locali, è deceduto due giorni dopo il fatto a causa del Parvovirus, una malattia virale particolarmente grave per i cuccioli non vaccinati”.

L’associazione sporgerà una denuncia contro ignoti

Sporgeremo per ora denuncia contro ignoti”, ha affermato Michele Pezone, Responsabile Diritti Animali della Lega Nazionale per la Difesa del Cane – LNDC Animal Protection, che ha continuato: “Le indagini per individuare i responsabili di questo gravissimo fatto sono attualmente in corso e speriamo siano presto chiarite le identità dei colpevoli. Siano minorenni o meno andremo avanti con il tribunale di competenza per punire un’azione tanto grave quanto crudele. Si tratta spesso di una tragica cultura che stenta a essere superata”, continua Pezone: “I cani, e gli animali in genere, in certe zone d’Italia sono troppo sovente ancora oggi oggetto di azioni di violenza gratuita da parte di ragazzini, un allarme sociale inquietante che va ascoltato e sul quale è necessario intervenire”, conclude il rappresentante dell’Ufficio Legale LNDC.

L’appello per risalire agli autori del gesto

Anche se il cane non è morto per il tentativo di impiccagione ma per il Parvovirus la Lega Nazionale per la Difesa del Cane condanna in modo perentorio il fatto. “Questo povero animale è stato vittima di violenze fisiche e psicologiche delittuose terminando la sua vita in modo atroce”, argomenta infatti la presidente LNDC Animal Protection Piera Rosati, che continua: “Se quei criminali non fossero stati interrotti il cane sarebbe morto in una lunga agonia attaccato per il collo a un cartello. Ormai è ampiamente dimostrato che questi soggetti sono pericolosi per la società dato che la crudeltà sugli animali è quasi sempre legata anche a comportamenti violenti verso le altre persone. Il nostro team legale è già in moto e faremo tutto ciò che è necessario per assicurarci che chi ha commesso questa atrocità paghi. Non credo che a Gela nessuno sappia. Mi appello alle persone per bene che sicuramente non resteranno a guardare: Chi sa o ha visto o sa qualcosa può scrivere a pierarosati@legadelcane.org anche in forma anonima, o può chiamare il numero 335.6981807”, conclude Piera Rosati.

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