Assolto per abuso d’ufficio e rivelazione di segreto, ma condannato a 2 anni e 4 mesi per i falsi materiali.

Questa la sentenza emessa dal Gup di Caltanissetta, Marcello Testaquadra, nei confronti dell’ex magistrato della sezione Misure di prevenzione di Palermo, Fabio Licata.

I pm Claudia Pasciuti e Maurizio Bonaccorso avevano chiesto tre anni per Licata.

In precedenza il Gup Testaquadra aveva assolto il cancelliere Elio Grimaldi, accusato di complicità con la Saguto per la liquidazione di due provvedimenti di pagamento a favore dell’avvocato Gaetano Cappellano Seminara (amministratore di beni sequestrati e anche lui sotto processo a Caltanissetta) per 72 mila e 120 mila euro.

“L’assoluzione per abuso d’ufficio e per rivelazione di segreto è la conferma che il magistrato non faceva parte del cosiddetto ‘cerchio magico’ di Silvana Saguto”.

Lo dice il legale di Fabio Licata, l’avvocato Marco Manno, commentando la sentenza del Gup di Caltanissetta che ha condannato il magistrato a 2 anni e 4 mesi per i falsi materiali.

“Il falso – aggiunge l’avvocato, che ha annunciato ricorso in appello – riguarda tre sigle attribuite a Licata, apposte su altrettanti provvedimenti della sezione Misure di prevenzione, che non spettavano al magistrato ma alla presidente Saguto. Sia la perizia ordinata dai pm, sia quella di parte, affermano che le sigle – non si tratta di firme per esteso – non sarebbero della Saguto ma non sono attribuibili con certezza a Licata”.

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