Il tribunale civile di Roma ha rigettato il ricorso in appello presentato dal Comune di Caltanissetta contro la sentenza di primo grado che lo condannava al pagamento di una sanzione per avere versato all’Inps, anziché all’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (Inpgi), i contributi previdenziali del giornalista Pier Paolo Olivo, al quale la giunta comunale non intende riconoscere le mansioni di addetto stampa dell’ente.

Olivo, nel frattempo, è stato spostato dapprima nell’ufficio comunicazione e poi assegnato all’ufficio protocollo della Polizia municipale. Il giornalista si è perciò rivolto al giudice del lavoro di Caltanissetta per ottenere il riconoscimento della sua originaria mansione di addetto stampa.

L’Inpgi ha mandato propri ispettori a Caltanissetta, i quali hanno accertato che Olivo, iscritto all’albo dei giornalisti (elenco dei pubblicisti), ha effettivamente svolto l’attività di addetto stampa. Della questione si è occupato il tribunale di Roma in quanto l’Inpgi ha sede nella Capitale.