“A meno di una settimana dalla mia richiesta di aiuto, a fronte del silenzio delle istituzioni, ho dovuto subire non solo un’aggressione in strada, ma in violazione dell’ordinanza del giudice mi è stato sottratto mio figlio. A nulla è servito l’intervento delle forze dell’ordine che mi hanno invitato ‘a chiudere un occhio’. Sconvolta per la risposta ho avuto un malore ed è intervenuta anche l’ambulanza del 118”. È lo sfogo di una donna di 38 anni di origini ennesi, residente a Caltanissetta, che, affetta da un tumore, è stata picchiata e maltrattata ripetutamente, anche durante la chemioterapia. Ha denunciato il marito un anno e mezzo fa senza ottenere alcun provvedimento dalla magistratura e a nulla è servito l’appello di pochi giorni fa sui giornali.

La donna “Vivo nel terrore”

“Vivo nel terrore – dice tra le lacrime – mio marito ha ancora le chiavi del portone d’ingresso del palazzo. Per questo non esco mai di sera a buttare la spazzatura. Voglio rinnovare il mio appello alle forze dell’ordine e alla procura: aiutatemi”. La donna è assistita dall’avvocato Eleanna Parasiliti. Dopo 19 anni di maltrattamenti, ha deciso di denunciare l’ex marito. Ora l’ennesimo atto di arroganza da parte dell’ex, un 41enne nisseno. La vittima ha anche avuto un tumore e, nonostante la malattia, non ha mai avuto il minimo supporto dal marito che, anche durante quel periodo difficile, ha continuato a maltrattarla, sottraendole il denaro che lei aveva guadagnato lavorando, e arrivando addirittura a picchiarla durante la chemioterapia.

Picchia la convivente e minaccia il padre con le forbici, arrestato

Due arresti per violenza sulle donne tra Catania e Caltanissetta, in un caso tragedia sfiorata con il padre della vittima finito sotto minaccia delle forbici.

Il caso di Catania

I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un 31enne catanese. E’ accusato di maltrattamenti in famiglia e  lesioni personali. L’uomo nello scorso mese di aprile era già stato denunciato dalla convivente per lesioni personali e violenza privata. Era sottoposto all’affidamento in prova ai servizi sociali. Il giovane ha nuovamente picchiato la donna con schiaffi al volto per futili motivi. Alla scena avrebbero assistito anche i genitori di lui. Il padre, dopo aver tentato invano di farlo calmare, gli diceva che avrebbe chiamato il numero di emergenza 112.

Il 31enne, però, per impedire l’intervento delle forza dell’ordine, si sarebbe scagliato anche contro di lui. Ha minacciato di ucciderlo con un paio di forbici. Spaventato, il padre fuggiva fuori dall’appartamento e riusciva a chiamare i carabinieri. All’arrivo della pattuglia la ragazza ha raccontato di essere stata picchiata e per questo trasportata con l’ambulanza del 118 in ospedale per le cure del caso. Sia la donna che il padre del giovane hanno deciso di sporgere querela, raccontando che gli atteggiamenti aggressivi dell’uomo, in realtà, non erano mai cessati, nemmeno dopo l’affidamento in prova.

La ragazza ha ammesso di non aver raccontato, in precedenza, i maltrattamenti subìti bensì solo sporadici episodi di violenza. Aveva anche deciso, nonostante tutto, di proseguire la convivenza con lui. Dopo l’ennesimo episodio, però, ha compreso che la sua vita e quella di tutti i familiari era in pericolo. Perdonare il compagno non sarebbe servito a contenere la sua indole violenta. Alla luce di quanto emerso, il 31enne è stato arrestato e trasferito nel carcere di Catania.

A Caltanissetta

La polizia ha arrestato a Caltanissetta un altro uomo. L’indagato è accusato di atti persecutori nei confronti della ex compagna. Secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile, l’uomo avrebbe reiteratamente minacciato l’ex convivente, chiedendole in modo assillante di recuperare il rapporto. Più volte si sarebbe appostato sotto casa sua. La ricostruzione dei fatti da parte degli investigatori ha permesso alla Procura di richiedere ed ottenere la misura cautelare degli arresti domiciliari. Il Gip ha disposto, nella fase delle indagini preliminari, che venga applicato il braccialetto elettronico con divieto di avvicinamento. Nel caso in cui l’indagato si avvicinerà alla donna il braccialetto lo segnalerà alla sala operativa della questura di Caltanissetta e alla stessa donna.