L’intervento in territorio di Gela per ripristinare l’erogazione

Agricoltura a secco, la Regione ripara la condotta “Cimia Vasca Badia”

La Regione si farà carico dei lavori per far tornare l’acqua all’agricoltura in una vasta area attorno a Gela, nel nisseno. La Protezione civile della Regione Siciliana, su disposizione del governatore Nello Musumeci, interverrà a Gela per riparare la condotta principale di collegamento dell’invaso Cimia-Vasca Badia, dichiarata di pubblica utilità nel 2009, con funzione di irrigazione dell’intero comprensorio Disueri.

Il tratto interessato

I lavori, che interesseranno il chilometro 80+700 della strada statale 117 Bis, porranno fine ai problemi di approvvigionamento idrico per le aziende agricole ricadenti nella vasta area e ai frequenti allagamenti di un tratto di strada e di una rotatoria dell’Anas. La rottura della tubazione, causata dalle precipitazioni intense e persistenti dei mesi scorsi, ha prodotto un’enorme fuoriuscita di fanghiglia e detriti sulla carreggiata, nonché rischi per la circolazione stradale.

La segnalazione

A segnalare il problema al dipartimento regionale della Protezione civile, diretto da Salvo Cocina, è stato il Consorzio di bonifica 5 di Gela, che ha richiesto un intervento urgente. A seguito dei successivi sopralluoghi tecnici congiunti, curati dall’architetto Paolo Fulco della Protezione civile e dall’ingegnere Salvatore Lupo del Consorzio di bonifica, si è giunti nella maniera più rapida possibile alla soluzione progettuale, con l’autorizzazione per l’esecuzione dell’intervento e del relativo impegno di spesa di 180 mila euro. I lavori consisteranno nella collocazione di una nuova tubazione in polietilene con “pressotrivella”, all’interno di quella già esistente in vetroresina.

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Interventi per un settore in crisi

Questi lavori serviranno in qualche modo a lenire i profondi problemi di un settore oramai in ginocchio. Non è certamente un segreto che gli agricoltori siciliani sono con l’acqua alla gola. La crisi rischia di distruggere il settore. Il settore agricolo siciliano è tra i più colpiti dalla crisi delle materie prime e dell’energia, e quindi non solo dalla carenza delle infrastrutture. Una crisi iniziata con il Covid19 e che rischia di essere aggravata dalla guerra in Europa orientale. A testimoniare le difficoltà del settore, Casa Minutella ha chiamato Antonio Fricano, imprenditore di Bagheria che esporta agrumi siciliani in tutta Europa. L’azienda di Fricano ha una cinquantina di dipendenti e lavora con le produzioni di oltre 300 agricoltori della zona. Ma la politica a chilometro zero non è sostenibile.

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