La Polizia di Stato di Gela, nell’ambito di un’attenta attività di monitoraggio del territorio, mercoledì scorso ha effettuato un servizio volto a sanzionare il fenomeno della violazione dell’obbligo di utilizzo del casco, soprattutto da parte di giovani che circolano a bordo di ciclomotori.
La necessità di tutelare l’incolumità dei minori che, sovente, non utilizzando il dispositivo di protezione, mettono a grave rischio la loro integrità fisica e, talvolta, quella dei passeggeri, ha determinato i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gela, a predisporre un mirato servizio di prevenzione.
I controlli nelle scuole
L’attività di controllo, effettuata all’uscita di alcune scuole medie superiori, ha consentito agli agenti della Polizia di Stato di elevare 27 contravvenzioni al Codice della Strada, per mancato uso del casco protettivo, a carico sia dei conducenti che dei passeggeri.
I 17 ciclomotori sequestrati, sottoposti a fermo amministrativo per 60 giorni, sono stati poi riconsegnati agli esercenti la potestà genitoriale, poiché destinatari delle citate contestazioni. I risultati dell’attività di prevenzione rilevata, tra l’altro, in un brevissimo arco temporale, sarà ripetuta periodicamente al fine di esprimere un forte segnale circa l’obbligo di rispetto della normativa in parola, in primis per la tutela dell’incolumità dei giovani conducenti.
Bici elettriche irregolari a Noto
In un’altra operazione di controllo i carabinieri hanno portato a termine un vasto controllo sulle biciclette elettriche alterate tra Noto ed Avola.
Le verifiche sui 18 “motobici”
Nel corso degli accertamenti, gli inquirenti hanno riscontrato modifiche strutturali su tutti i veicoli sottoposti alle verifiche. Ai conducenti sono state contestate le sanzioni amministrative previste dal Ccodice della strada, con importi che arrivano fino a 8 mila euro per ogni veicolo, oltre al sequestro ai fini della confisca del mezzo. In particolare, 18 sono stati i mezzi risultati alterati in quanto dotati di acceleratore e potenziati così da poter raggiungere velocità ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge.
I kit clandestini
Anche in questo caso, come per servizio effettuato pochi mesi fa a Siracusa, tutti i mezzi controllati erano dotati di sofisticati kit clandestini che consentivano ai conducenti di muoversi agilmente per le vie cittadine al pari di veri e propri scooter elettrici, indipendentemente dalla forza muscolare impressa sui pedali che, in alcuni casi, non erano presenti, segno inequivocabile della loro inutilità.
Le modifiche
Le modifiche apportate alle originarie bici elettriche, per le caratteristiche strutturali e, soprattutto, per l’impianto frenante, certamente insufficiente, “innalzano esponenzialmente la probabilità di incidenti stradali con il possibile coinvolgimento di pedoni. Al termine delle verifiche tecniche sono scattate una serie di contravvenzioni sulla scorta delle disposizioni che il codice della strada prevede nel caso di circolazione su pubblica via, ovvero quelle concernenti la patente di guida, l’uso del casco protettivo, l’immatricolazione e quindi l’assenza di targa e l’assicurazione R.C.A. obbligatoria per l’importo complessivo di circa 120 mila euro” spiegano dal comando provinciale dei carabinieri di Siracusa.
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