La Sicilia chiude la classifica delle regioni italiane per puntualità nei pagamenti: su un totale di oltre 863mila aziende, scendono al 19,3% quelle che rispettano le scadenze nei pagamenti, al di sotto della media nazionale (30,8%) e di quella del Sud Italia (23,8%).

Lo rileva uno studio realizzato da Cribis, società del Gruppo Crif specializzata nella business information. Le province che registrano il maggior numero di pagamenti puntuali sono Ragusa e Catania, ma i livelli del 2010 sono ancora lontani. In particolare, a Ragusa la percentuale ammonta al 20,9%, seguita da Catania (20,7%).

Le performance peggiori le registra, invece, Caltanissetta con il 23,2% di aziende che pagano oltre i 30 giorni, a fronte del 19,6% che paga entro le scadenze stabilite.

Da un confronto con il 2010 emerge un calo dei pagamenti alla scadenza di 9 punti percentuali, scendendo dal 28,3% al 19,3%, a fronte di un aumento dei ritardi gravi del 50%, passando dal 10,5% nel 2010 al 20,6% nel 2018. Rispetto a marzo 2017 le imprese puntuali registrano un calo del 31,8%, mentre aumentano quelle con ritardi superiori ai 30 giorni del 96,2%.

Guardando ai comparti produttivi, il settore dei Servizi finanziari è quello che performa meglio (44,2% di imprese puntuali), mentre il Manifatturiero e il Commercio al dettaglio riportano le maggiori criticità (rispettivamente 15,9% e 16% di pagamenti alla scadenza).

Intanto la Sicilia è la terza peggior regione italiana per riscossione dei tributi, Catania sesta fra le grandi città.