In Sicilia in primo caso di applicazione della  cosiddetta “legge salva-suicidi”. Il Tribunale di Caltanissetta nei giorni scorsi ha infatti omologato un accordo di ristrutturazione dei debiti per 90 mila euro a una giovane coppia di coniugi nisseni.

La sentenza rappresenta una speranza per quanti attanagliati dai debiti non riescono a trovare una via d’uscita. Rappresenta, inoltre, il frutto dell’impegno e della proficua collaborazione tra gli ordini professionali, ovvero tra la figura dell’avvocato e quella del commercialista.

I due coniugi di Caltanissetta, assistiti dall’avvocato Elisabetta Maria Grazia Anzaldi, in seguito a una istanza per l’accesso alla procedura da sovraindebitamento prevista dalla “legge salva-suicidi”, hanno ottenuto la nomina da parte del Tribunale di Caltanissetta dell’Organismo di composizione della crisi dei Dottori Commercialisti ed esperti contabili di Caltanissetta, l’ente composto da professionisti in possesso di competenze specifiche deputato alla predisposizione e attestazione di peculiari procedure che portano all’esdebitazione. L’organismo, a sua volta, ha nominato la dottoressa Eva Salemi gestore della crisi. L’iter si è concluso con un proposta di accordo sostenibile con i creditori.

I due coniugi erano entrati un un circolo vizioso. Per ripianare alcuni debiti avevano prodotto altri debiti non riuscendo più a venirne a capo. Avevano accumulato debiti per 90 mila euro. Grazie all’accordo sono riusciti ad ottenere un abbattimento di circa il 40% ed una ristrutturazione del debito residuo in 7 anni e mezzo.

Quella del “salva-suicidi” è una legge “accessibile a tutti ma non per tutti”, ricordano la commercialista Salemi, gestore della crisi, e l’avvocato Anzaldi, legale della coppia. “Alcuni requisiti preliminari importanti, oggettivi e soggettivi, devono essere soddisfatti ed il piano deve essere concretamente fattibile e realmente sostenibile nel lungo periodo. Si tratta, infatti, di una legge accessibile a tutti ma non per tutti. L’invito per quanti ritengono di trovarsi in situazioni di squilibrio patrimoniale, pertanto, è quello di non demordere e di rivolgersi a professionisti capaci di poter supportare i sovraindebitati nell’accesso a questa procedura”.

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