Presentata un’interrogazione a risposta scritta a firma del deputato alla Camera Dedalo Pignatone, indirizzata al Ministero del Lavoro, che riguarda la condizione paradossale di molti lavoratori in Italia impegnati nel comparto dell’Agricoltura, ma non riconosciuti come tali dall’Inps.

Il deputato 5Stelle interroga il Ministro allo scopo di chiarire i presupposti giuridici necessari affinché una organizzazione di produttori possa avere la qualifica agricola, facendo in modo che la prassi applicativa possa divenire conforme, tramite eventuali direttive o circolari, su tutto il territorio nazionale. Un doppio binario quello individuato da Pignatone che, per risolvere l’annosa questione, chiede allo stesso Ministero anche un chiarimento circa la corretta interpretazione del quadro normativo relativo sia alla qualifica di operaio agricolo riconosciuta ai dipendenti delle Organizzazioni di Produttori che, pur non effettuando direttamente la raccolta dei prodotti dei propri associati, divengono sede di conferimento dei prodotti dei propri soci, con qualifica di imprenditori agricoli, occupandosi delle successive operazioni di cernita, calibratura ed imballaggio, sia della qualifica agricola delle Organizzazioni di Produttori operanti secondo tali modalità.

L’interrogazione parte dal caso specifico dell’Eco Farm di Riesi, dove 300 lavoratori sono stati chiamati dall’Inps a restituire fino a 30 mila euro, dopo che l’Istituto nazionale della previdenza non ha riconosciuto alle maestranze il contratto dell’agricoltura, contrariamente a quanto avvenuto finora, ma quello del commercio. “La revoca della qualità agricola di una impresa – afferma il deputato Pignatone – comporta delle grandi ripercussioni in termini economici, occupazionali e, quindi, anche sociali. Un errato inquadramento da parte dell’INPS ha la possibilità di danneggiare in modo grave il tessuto economico già debole di varie parti d’Italia”.