Scattano le chiusure di depositi alimentari in tre lidi balneari in Sicilia. Operazione che rientra nell’ambito di una maxi operazione dei Nas in tutta Italia e che ha riguardato quindi anche l’isola. Le gravi irregolarità riscontrate tra il Catanese e il Nisseno. A saltare fuori olio e carni rancide, oramai andate a male e in alcuni casi congelati anche in modo irregolare.

Nel Catanese

Sequestrati 90 litri di olio d’oliva condizionato all’interno di contenitori privi di etichetta, in evidente cattivo stato. Trovati 5 chili di carni avicole in cattivo stato di conservazione congelate abusivamente, rinvenuti presso il punto di ristoro annesso ad uno stabilimento balneare di Catania. Disposta inoltre la chiusura di un esercizio di somministrazione e di un deposito alimenti, entrambi privi dei requisiti igienico-sanitari e strutturali. Erano stati attivati abusivamente all’interno di 2 ulteriori stabilimenti balneari della provincia catanese.

Nel Nisseno

Disposta la chiusura di uno stabilimento balneare di Caltanissetta attivato senza le prescritte autorizzazioni. Il valore complessivo della struttura oggetto del provvedimento corrisponde a 150 mila euro.

Potenziamento dei controlli

Carabinieri dei Nas, d’intesa con il ministero della Salute, hanno in corso di esecuzione una campagna di controlli negli stabilimenti balneari e nei villaggi turistici. L’obiettivo è quello di verificare il rispetto dei livelli qualitativi e di sicurezza dei servizi offerti agli utenti nel periodo vacanziero. Le attività ispettive, condotte su tutto il territorio nazionale, hanno finora interessato 838 strutture e relative aree di preparazione e somministrazione degli alimenti, rilevandone 257 irregolari (pari al 31% degli obiettivi ispezionati), contestando 415 sanzioni penali ed amministrative per oltre 290 mila euro.

In totale denunciati 11 titolari di attività e disposti 20 provvedimenti di chiusura nei confronti di aree ricettive e di preparazione dei pasti operanti all’interno dei plessi balneari. Riscontrate “gravi criticità strutturali ed igieniche”. Il valore del materiale sequestrato ammonta a oltre 4 milioni di euro.