Spara in aria per una lite legata a un posteggio. E’ successo a Sommatino, in provincia di Caltanissetta, ieri sera intorno alle 20. A chiamare allarmata la centrale operativa dei carabinieri una donna che ha riferito che due vicini di casa avevano iniziato a litigare per il posteggio delle auto e uno dei due aveva sparato alcuni colpi d’arma da fuoco. I carabinieri arrivati poco dopo hanno ricostruito l’accaduto insieme alla donna.

A quanto pare i due vicini di casa avevano cominciato a litigare e spintonarsi a vicenda nel cortile che utilizzano per posteggiare le loro auto. Uno dei due, un uomo di 61 anni, ha estratto una pistola scacciacani esplodendo due colpi. A quel punto i militari dell’Arma hanno eseguito una perquisizione a casa dell’uomo trovando la pistola, che è stata sequestrata. Nel cortile è stato trovato un bossolo.

La lite a Palermo

E’ stato ricoverato al pronto soccorso di Villa Sofia come persona ferita a seguito di un incidente stradale. Ma secondo le prime indagini l’uomo di 34 anni è stato picchiato in via Montepellegrino.

Il ferito è stato ricoverato al Trauma center di Villa Sofia con il volto completamente tumefatto, un profondo taglio alla testa e altre ferite. Dopo essere stato intubato dai medici è stato sedato. La prognosi resta riservata.

Il pestaggio nei pressi di una taverna

Tutto sarebbe avvenuto vicino a una taverna che si trova tra via Montepellegrino e via Montalbo. Il 34enne avrebbe avuto un’accesa discussione con un coetaneo e l’avrebbe aggredito colpito con un pugno. Dopo aver incassato il colpo, l’altro contendente si sarebbe allontanato ma poco dopo sarebbe tornato con i rinforzi. Una sorta di spedizione punitiva per rispondere con la violenza alla violenza ricevuta.

I soccorsi

Subito dopo l’accaduto il 34enne sembra che sia stato caricato a bordo di un’auto da un familiare che si è diretto subito verso il pronto soccorso di Villa Sofia per chiedere gli venissero prestate le cure necessaria ma lo avrebbe fatto senza avvisare le forze dell’ordine.

Per questo motivo durante l’accesso al triage nessuno avrebbe di fatto riferimento della rissa così da evitare che i medici potessero contattare polizia o carabinieri e il ferito sarebbe stato classificato come vittima di un incidente.

Ancora da chiarire il movente della rissa al termine della quale, neanche un’ora dopo, qualcuno aveva già ripulito il marciapiede dal sangue per depistare gli investigatori.