Una donna di Niscemi e la figlioletta neonata, venuta alla luce prematuramente il mese scorso, sono state poste sotto osservazione medica, all’ospedale Garibaldi di Catania, per l’accertata presenza, in entrambe, del batterio della meningite. Sarebbe stata la madre a trasmetterlo alla bambina.
Ma non si tratterebbe di un caso in fase acuta, anche se la neonata è sottoposta a profilassi specifica e monitorata costantemente.
La donna, già guarita e tornata a casa, ha dichiarato che potrebbe avere contratto il batterio del “meningococco” mangiando dei latticini. Le autorità sanitarie, a scopo precauzionale, hanno perciò sequestrato e fatto analizzare i prodotti indicati dalla stessa paziente.
In merito alle allarmati notizie apparse oggi su alcuni organi di informazione, data la delicatezza dell’argomento, l’Arnas Garibaldi di Catania ritiene necessario precisare che non esiste in atto alcun caso di infezione da meningococco in alcuna delle strutture dell’Azienda.
“Non sappiamo come certe notizie possano finire sui giornali – afferma il direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Giorgio Santonocito – ma occorre subito tranquillizzare i cittadini sulla loro insussistenza. In questo momento non vi sono casi da meningococco ne in adulti ne in bambini, ma qualora dovesse presentarsi tale eventualità i nostro ospedali sarebbero pronti a rispondere efficacemente, sia a Nesima con la struttura dedicata alle malattie infettive diretta da Bruno Cacopardo che e al Centro con i percorsi di biocontenimento già efficacemente sperimentati e apprezzati dalla stessa Organizzazione mondiale alla sanità”
Non se ne conoscono ancora i risultati di laboratorio.
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