“Se Sicilia Futura raggiungerà l’obiettivo che ci prefiggiamo del 10% dei voti, siamo certi che contribuiremo a determinare l’elezione del nuovo governo regionale con una coalizione di centro sinistra potenzialmente in grado di ottenere il 40% dei consensi, ma con un candidato a governatore diverso da Crocetta”.

Lo ha detto il leader del movimento ‘Sicilia Futura’, Salvatore Cardinale, intervenendo al teatro Eschilo di Gela al congresso fondatore del circolo locale, al quale hanno aderito, tra gli altri, l’ex sindaco, Angelo Fasulo (Pd) e quattro consiglieri comunali in carica (due del Pd e due di liste civiche).

Ma l’elenco potrebbe allungarsi con l’adesione di altri dissenzienti. In sala c’era anche l’attuale sindaco, Domenico Messinese (senza riferimenti in consiglio da quando è stato espulso dal M5s), nei confronti del quale Sicilia Futura, per ora, si dice non disponibile alla mozione di sfiducia annunciata da Pd e pentastellati. Alle accuse di pescare nelle divergenze in atto nel Pd, Cardinale ha replicato dicendo che “dal dissenso nel Pd prendiamo quello che rischierebbe di andare perduto e lo manteniamo nella coalizione”.

“Obiettivo principale – spiega il fondatore di Sicilia Futura – è aggregare l’area riformista quella cosiddetta moderata che viene dal mondo socialista dal mondo popolare che ha creduto nella rivoluzione liberale di Berlusconi che non ha più punti di riferimento e che può essere avvicinata a un centro sinistra che si allarga”. “Piuttosto stiamo stimolando l’area di Forza Italia o del Mpa, di movimenti e parti che stavano nel centrodestra, a venire con noi”.

E poi, a proposito della scelta del futuro governatore della Sicilia, Salvatore Cardinale ha voluto precisare che “non esistono le condizioni per ricandidare il presidente Crocetta”, aggiungendo di essere “favorevole alle primarie di coalizione” se da un tavolo di confronto fra le forze di centro-sinistra “non dovesse uscire un candidato unitario, come si faceva una volta”.