Non ha fatto in tempo ad arrivare in ospedale e ha partorito da sola in casa. Protagonista della storia a lieto fine una giovane, 22 anni, mamma di San Cataldo, che la notte scorsa ha dato alla luce la sua secondogenita.
Poco prima dell’una e mezza la donna ha avvertito le doglie e il marito ha immediatamente contattato i soccorsi. La piccola, però, aveva fretta di venire al mondo e quando i soccorritori del 118, pochi minuti dopo, sono arrivati la donna aveva già partorito.
I sanitari arrivati insieme al medico del 118 Filippo Crucillà hanno assistito mamma e bimba, che era ancora attaccata al cordone ombelicale e respirava bene, trasportandoli al pronto soccorso del Sant’Elia. Qui la donna, insieme alla bambina, sono state visitate dal ginecologo Fabio Lionti e dalla pediatra Floriana Leone, allertati dal medico di guardia Irina Oxenius.
La bimba è stata ricoverata in Neonatologia per essere tenuta in osservazione, ma sarebbe in buone condizioni di salute.
Una storia a lieto fine dunque, che arriva nel giorno delle polemiche conseguenti alla tragedia avvenuta sull’autostrada A20. Una tragedia che si sarebbe potuta evitare. E’ morto infatti in ambulanza, nella corsa disperata verso l’ospedale di Patti, il bimbo prematuro che una donna ha partorito ieri sera nel tragitto verso un reparto nascite troppo lontano.
La tragedia è avvenuta, come detto, sulla Messina-Palermo. Una giovane donna non ha fatto in tempo ad arrivare all’ospedale “Romeo” di Patti, ed ha partorito in una piazzola, aiutata dal compagno e da alcuni operai dell’Anas. È successo a pochissima distanza dallo svincolo di Santo Stefano di Camastra sull’autostrada Messina-Palermo.
Il “Romeo” era l’ospedale più vicino visto che a Mistretta, da tempo, non c’è più il reparto di ostetricia smantellato nell’ambito della revisione deì punti nascita. La coppia non ha fatto in tempo a percorrere i quasi 80 chilometri che separano Mistretta da Patti.
Una disperata corsa contro il tempo che purtroppo è finita in tragedia. La ragazza, al settimo mese di gravidanza, si è sentita male e da lì è partita insieme al compagno verso Patti. Dopo pochi chilometri, entrati in autostrada, la situazione è precitata. La donna, dunque, è stata costretta a partorire, tra dolori devastanti e doglie ormai insopportabili.
In qualche modo il bimbo è venuto alla luce. Poi l’allarme dato da alcuni operai dell’Anas, l’arrivo del 118 e la corsa di madre e neonato verso l’ospedale di Patti. Purtroppo però durante il tragitto le condizioni del piccolo sono peggiorate e il suo cuoricino ha smesso di battere. Le condizioni della madre non destano preoccupazioni.
La procura di Patti ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto, un dramma che probabilmente si poteva evitare.
Sarà effettuata l’autopsia sul neonato.