Il caso del neonato morto nel messinese tiene ancora banco e ad aprire una ferita dolorosa è proprio la donna che aveva in grembo il piccolo: “Speravo lo salvassero in ambulanza, ma purtroppo il bambino è morto”. Sono le poche parole che si sente di pronunciare attraverso la pagine del Giornale di Sicilia Jessica Passarello, la donna di 37 anni che ha visto morire il proprio figlio appena partorito in una piazzola di sosta della A20 Palermo-Messina in attesa dell’ambulanza. Un episodio che ha riaperto l’eterna querelle attorno alla quale da anni oramai si dibatte, vale a dire sui tagli alla sanità siciliana. La donna abita a Mistretta, nel messinese, città nella quale sino a un paio di anni fa c’era un punto nascite che però è stato chiuso sull’altare degli eterni conti in rosso da dover tenere in equilibrio.
Un parto non semplice
“Sapevo che era prematuro, che c’erano problemi, – dice la Passarello al Giornale di Sicilia – speravo che lo salvassero ma non è avvenuto il miracolo. Ha lottato fino alla fine, come una spada di luce. E voglio che la sua morte sia una riflessione per chi ha preso certe decisioni”. Un chiaro messaggio alla politica e alle istituzioni in riferimento proprio ai dolorosi tagli alla sanità siciliana che hanno colpito anche il messinese. La donna si trovava al settimo mese di gravidanza e si è improvvisamente sentita male a Mistretta, dove abita il compagno. L’ospedale più vicino è a circa 80 chilometri a Patti. Tragitto che potrebbe essere stato determinante in questa tragedia.
La tragedia
La tragedia è avvenuta sulla Messina-Palermo. La 37enne non ha fatto in tempo ad arrivare all’ospedale “Romeo” di Patti, ed ha partorito in una piazzola, aiutata dal compagno e da alcuni operai dell’Anas. È successo a pochissima distanza dallo svincolo di Santo Stefano di Camastra sull’autostrada Messina-Palermo. Una disperata corsa contro il tempo che purtroppo è finita in tragedia.
Piccolino morto durante il tragitto
In qualche modo il bimbo è venuto alla luce. Poi l’allarme dato da alcuni operai dell’Anas, l’arrivo del 118 e la corsa di madre e neonato verso l’ospedale di Patti. Purtroppo però durante il tragitto le condizioni del piccolo sono peggiorate e il suo cuoricino ha smesso di battere. Le condizioni della madre non destano preoccupazioni. La procura di Patti ha aperto un’inchiesta su quanto accaduto, su una tragedia che probabilmente si poteva evitare. Infine, sarà effettuata l’autopsia sul neonato.
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