La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, Silvana Saguto, e per un’altra ventina di indagati.
Tra di loro anche magistrati – Fabio Licata e Lorenzo Chiaramonte – l’ex prefetto della città, Francesca Cannizzo, e ancora avvocati, amministratori giudiziari e parenti della stessa Saguto, il marito Lorenzo Caramma, il figlio Emanuele e il padre, Vittorio Pietro Saguto, tutti coinvolti nell’inchiesta sull’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati.
L’udienza preliminare inizierà davanti al gup Marcello Testaquadra il 22 giugno. I reati ipotizzati dal pm Cristina Lucchini, secondo quanto pubblica oggi il Giornale di Sicilia, vanno dalla corruzione alla concussione, dalla truffa aggravata al riciclaggio.
Il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza, che ha condotto le indagini procedendo anche a un sequestro di 800 mila euro, ipotizza l’esistenza di un vero e proprio “sistema” che ruotava attorno alla ex presidente delle misure di prevenzione, sospesa dalle funzioni e dallo stipendio, per le nomine di amministratori giudiziari compiacenti, tra i quali soprattutto l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara.
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