Uno sconto di pena (6 mesi in meno) per Silvana Saguto e per altri due imputato dello stesso processo. Lo ha chiesto la pubblica accuisa rappresentata dal pm Maurizio Bonaccorso durante la controreplica alla requisitoria della difesa in conclusione del suo intervento al processo di Caltanissetta.
La riduzione riguarderebbe anche Carmelo Provenzano, il professore accusato di aver scritto la tesi di laurea al figlio della Saguto e Nicola Santangelo, uno degli amministratori giudiziari del gruppo impiegato dall’allora presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.
In base alle richieste l’accusa adesso vorrebbe che la corte condannasse a 15 anni e 4 mesi Silvana Saguto, a 11 anni e 4 mesi Carmelo Provenzano e 10 anni e 8 mesi Nicola Santangelo. La sentenza è prevista per l’ultima settima di ottobre, il tribunale ancora non si è espresso definitivamente sul giorno preciso.
“La richiesta dello sconto di pena da parte dei Pm per Silvana Saguto e altri due imputati significa che nel corso della requisitoria non c’è stato quell’adeguato approfondimento sollecitato dai difensori durante la discussione. Cosa che, a nostro avviso, è accaduta anche in tutte le altre numerose e molteplici contestazioni che non sono state oggetto di replica” sostiene Ninni Reina, l’avvocato di Silvana Saguto.
In particolare per l’ex presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, è stata chiesta l’assoluzione per due capi di imputazione relativi a presunte falsità materiali nella liquidazione di compensi di alcuni amministratori giudiziari. I pm, come riportato da alcuni giornali, hanno chiesto anche l’assoluzione per due ipotesi di falso, che coinvolgevano il professore universitario Carmelo Provenzano e l’amministratore Roberto Santangelo. “Le contestazioni sono 74, mentre la requisitoria di entrambi i pm ha coperto solo una decina dei capi di imputazione”, ha detto Reina. Il processo, ormai alle battute finali, ruota attorno alla gestione illecita delle nomine di amministratori giudiziari di beni sequestrati e confiscati alla mafia. Silvana Saguto, ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, secondo gli inquirenti, avrebbe dato gli incarichi solo ai suoi fedelissimi in cambio di favori e regali.
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