Nuova intimidazione stamattina nei confronti dell’avvocato Maria Giambra a Serradifalco, in provincia di Caltanissetta. Diversi colpi di pistola sono stati sparati contro il portone del suo appartamento nel centro abitato del paese nisseno. Il legale era in casa con i familiari. A contattare i carabinieri, arrivati immediatamente sul posto, è stato il marito.
E’ l’ennesimo attentato nei confronti dell’avvocato che è sottoposta a protezione da mesi. Diverse persone sono state arrestate nei mesi scorsi dai carabinieri nell’ambito di indagini sugli attentati subiti come l’incendio di diverse autovetture, le fiamme appiccate alla tettoia della sua abitazione di campagna. Già un’altra volta erano stati esplosi colpi di arma da fuoco contro la sua abitazione. Anche su questo episodio indagano i carabinieri.
Dopo l’incendio di tre auto, a partire dal 2018, l’avvocato Giambra ha subito una serie di attentati. Lo scorso anno qualcuno aveva sparato cinque colpi di pistola all’indirizzo sempre della sua abitazione di contrada Perito. Uno dei proiettili aveva colpito una finestra mandandola in frantumi. Per questo fu stabilita proprio in quel periodo che ci fosse una scorta per la professionista. I carabinieri arrestarono poco tempo fa due persone ritenute responsabili di un attentato incendiario ai suoi danni: Valentina Garretta e Martin Marius Vasile, 29 anni, entrambi di Canicattì, nell’agrigentino.
Il 18 gennaio 2020 nell’abitazione di Serradifalco dell’avvocato fu incendiata la Peugeot 3008 di famiglia. Le fiamme danneggiarono anche una tettoia in legno e un’Audi Q3 posteggiata nelle vicinanze. Il 17 giugno del 2021, per quell’episodio, era stato arrestato dai carabinieri Vincenzo Li Calzi, che la notte dell’incendio, secondo gli uomini dell’Arma, era in compagnia di Valentina Garretta, accusata di essere l’autrice materiale dell’incendio, essendo stata lei ad introdursi nella proprietà dell’avvocato cercando più volte di innescare il fuoco, riuscendovi solo dopo diversi tentativi. Vasile, bracciante agricolo residente a Canicattì, secondo gli investigatori avrebbe assoldato Garetta per il danneggiamento, dietro il pagamento di circa 400 euro.