Balconi e terrazzi adiacenti agli stadi sono esclusi dal Daspo e sono una zona ‘franca’ per i diffidati che non riescono a stare lontano dal campo di calcio quando gioca la loro squadra, e si arrangiano alla meno peggio con ‘tribune’ e ‘curve’ casalinghe.

Vittoria, infatti, in Cassazione per due ultrà siciliani del Gela che, dopo essere stati colpiti dal divieto di andare allo stadio, avevano aggirato l’ostacolo vedendo le partite da balconi e terrazzi di abitazioni vicine al campo sportivo da dove era possibile avere una visione ‘ravvicinata’.

Colti in flagrante per due domeniche di fila nel febbraio 2018, avevano ricevuto l’aggravio del Daspo con la prescrizione di andare a firmare in commissariato al ventesimo minuto di ogni tempo delle partite disputate dal Gela.

Oggi la Cassazione, con un verdetto appena depositato, ha stabilito che, per aggravare il Daspo, la sola circostanza di aver visto la partita da un balcone, vicino al campo sportivo, non realizza la violazione del divieto di stadio se non viene accertato anche “il concreto pericolo di contatti con gli spettatori”.