A quasi 50 anni dalla trasfusione di sangue che ne ha causato la morte, i familiari di un uomo scomparso nel 2005 hanno avuto riconosciuto un risarcimento di oltre un milione di euro. Il fatto è accaduto nel 1969  in un ospedale siciliano.

L’uomo, emotrasfuso, aveva contratto un’epatite che lentamente lo ha portato alla morte. I familiari, dopo oltre 10 anni dalla scomparsa del congiunto, hanno deciso di avviare un’azione giudiziaria contro il ministero della salute. Nei giorni scorsi, dopo due anni dall’avvio dell’azione legale, il tribunale di Caltanissetta, in primo grado, ha condannato il ministero al risarcimento milionario.

Ad assistere la famiglia nella battaglia legale è stato l’avvocato Silvio Vignera per conto della Atem (Associazione a Tutela degli Epatopatici e Malati). “L’indennizzo – spiega Vignera – non potrà mai cancellare il dolore e le sofferenze patite dall’uomo e dai suoi familiari. Il risarcimento, del quale chiederemo una integrazione in appello, servirà per ripagare i debiti contratti negli anni, per assistere e curare il congiunto, e assicurare un futuro dignitoso a tutta la famiglia”.