Disagi alla rete ferroviaria siciliana vengono denunciati dal comitato pendolari siciliani. Sempre più frequenti i disservizi anche per i continui furti dei cavi di rame all’infrastruttura.

Un problema che ha interessato il tratto di linea ferrata tra Acireale e Giarre come spiega in una nota il comitato dei pendolari siciliani che hanno provveduto a monitorare i ritardi accumulati dai treni siciliani in una giornata e in particolare in quella del 10 gennaio 2017.

Le tratte monitorate dai pendolari sono:  Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento per un totale complessivo di 156 treni. Secondo i dati, non andando troppo nel particolare, i pendolari hanno calcolato 660 minuti di ritardo, pari a circa 11 ore.

“E’ opportuno precisare – si legge nella nota dei pendolari –  che delle undici ore di ritardo complessive almeno 90 minuti sono da addebitare all’inconveniente dei furti dei cavi sulla relazione Siracusa-Catania-Messina”.

Altro giro, altra corsa. I pendolari, infatti, hanno monitorato anche le giornata di oggi e in particolare i primi treni del mattino quelli che interessano la fascia oraria che va dalle ore 6.00 alle ore 9.00 nelle seguenti relazioni ferroviarie: Messina-Catania-Siracusa, Catania-Caltagirone-Gela, Catania-Caltanissetta-Palermo, Palermo-Messina, Palermo-Caltanissetta-Modica, Palermo-Agrigento. In questo caso i minuti di ritardo accumulati sono 765 pari 13 ore.

“Una domanda ci sorge spontanea, – scrivono i pendolari –  se ieri pur essendoci stato l’inconveniente del furto dei cavi sulla Catania-Messina e pur avendo monitorato il triplo dei treni(156) come mai i minuti di ritardo del monitoraggio dei 58 treni della fascia oraria 6/9 di oggi è salito a 13 ore circa? Quali inconvenienti ci sono stati? E dove?”