I carabinieri della compagnia di Acireale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sette persone indagate, a vario titolo, per associazione per delinquere, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. L’indagine, denominata ‘Demolition’, ha fatto luce su un sodalizio criminale, principalmente fondato da un nucleo familiare, che, partendo da una base logistica allestita in un bar di Aci Bonaccorsi, estendeva i suoi interessi di spaccio al minuto di cocaina in altri comuni dell’hinterland del catanese.

I ruoli

I militari dell’Arma, oltre a tratteggiare i ruoli ben definiti di ciascuno degli indagati all’interno dell’associazione, hanno registrato la presenza di bambini durante alcune fasi dell’attività illecita. L’ordinanza cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura distrettuale di Catania, è stata eseguita in collaborazione con carabinieri della compagnia di Intervento operativo del XII° Reggimento Sicilia e dei nuclei Elicotteri e Cinofili.

Le origini dell’operazione

Il provvedimento trae origine da un’indagine, avviata dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Acireale nel mese di maggio 2020 a seguito di un’attività info-investigativa che individuava il movimento di un considerevole quantitativo di sostanza stupefacente nei pressi di un bar di Aci Bonaccorsi. I successivi approfondimenti investigativi, tramite attività di osservazione, pedinamento e intercettazioni, hanno consentito di ricostruire e documentare la rete di protagonisti specializzati nelle modalità di approvvigionamento, detenzione, dosaggio, confezionamento e cessione della cocaina nei territori di Aci Bonaccorsi, Viagrande e Zafferana Etnea.

Intensa attività di vendita

L’indagine, basata sul monitoraggio degli spostamenti e degli incontri tra i diversi personaggi, ha evidenziato un’intensa attività di vendita al minuto di cocaina dovuta alle numerose richieste telefoniche che gli acquirenti facevano pervenire sulle utenze mobili in uso agli spacciatori. Gli indagati organizzavano gli “appuntamenti” con la clientela soprattutto all’interno di un bar di Aci Bonaccorsi, o in alternativa nei pressi delle loro abitazioni. 

I ruoli e i nomi

La struttura verticistica dell’associazione imponeva determinati ruoli ai sodali. Il principale indagato ritenuto il capo dell’organizzazione è Stefano Mario Balsamo, 57 anni, si assicurava il costante approvvigionamento della cocaina, intrattenendo rapporti ricorrenti con i fornitori di fiducia, vale a dire Giuseppe Borzì, 44 anni, e Pietro Coco, 48 anni; alle donne, Rita Anastasi di 53 anni e Sonia Zagari, 35 anni, erano attribuiti gli incarichi di dosaggio e confezionamento della droga, esercitati all’interno delle proprie abitazioni; agli altri sodali, Vincenzo Ferro di 37 anni e Salvatore Zagari, 25 anni, erano devolute le fasi di occultamento e cessione dello stupefacente.

 

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