La mafia del Catanese, quella sanguinaria degli anni ’90 che commise svariate decine di omicidi, comincia a tremare. Sono al vaglio degli inquirenti le dichiarazioni di un nuovo pentito, Vincenzo Rosano, 54 anni. Dal maggio scorso ha cominciato a collaborare con la giustizia. Cosa l’abbia convinto a vuotare il sacco non è chiaro, forse a pesare anche la recente condanna in appello a 30 anni per l’omicidio di Nicolò Liotta avvenuto nel 2007.
Teste in due processi
Le dichiarazioni del nuovo collaboratore di giustizia Vincenzo Rosano entrano nel vivo dei processi scaturiti dalle operazioni “Adrano Libera” e “Impero” della polizia di Stato, in cui numerosi esponenti del clan mafioso Santangelo “Taccuni” di Adrano sono imputati per associazione di tipo mafioso, estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tra cocaina, eroina e marijuana, svariati reati contro il patrimonio, nonché truffa e falso in danno dell’Inps.
Il figlio Valerio collabora da anni
Contrariamente al figlio Valerio, che già diversi anni prima aveva scelto di collaborare con la giustizia, Vincenzo Rosano ha raccontato ai magistrati diversi fatti di sangue risalenti nel tempo, svelando i particolari di omicidi irrisolti avvenuti negli anni ’90 nel territorio di Adrano e per i quali non erano ancora stati individuati gli autori. Le sue dichiarazioni sono al vaglio dei magistrati.
Nel 2017 i messaggi inquietanti al figlio
Nel 2017 ad Adrano comparvero manifesti funebri per annunciare i funerali del collaboratore di giustizia Valerio Rosano, 31 anni. Furono affissi in molte strade di Adrano. Figlio del boss Vincenzo, esponente di spicco del clan Santangelo, condannato a 14 anni di reclusione per droga, da allora sta rendendo spontanee dichiarazioni alla Procura distrettuale di Catania. Nei manifesti listati a lutto c’era scritto: “I funerali avranno luogo nella chiesa Via della Regione, il giorno 27 settembre alle ore 16.30”, ma in quella strada non c’è alcuna chiesa, ma c’è la sede del commissariato della polizia di Stato. I necrologi furono subito rimossi.
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