L’agricoltura 4.0 esiste anche in Sicilia e arriva da Malta, attraverso un sistema di monitoraggio e controllo delle colture. In questo modo si riesce ad effettuare un intervento rapido per ottimizzare la produttività dei raccolti.

L’innovazione

Il piano da agricoltura 4.0 testato sulla Sicilia si chiama irrigoptimal, un sistema di sensori collegati al suolo e all’impianto di distribuzione e irrigazione. In questo modo permette  di calcolare, attraverso algoritmi di intelligenza artificiale, l’esatto fabbisogno di acqua delle piante. Unicoop Sicilia ha provato a  sperimentare questa attività in alcuni agrumeti di Mineo, nel Catanese. Lavoro fatto nel corso della primavera e dell’estate 2022, tra le più secche degli ultimi anni. Il report dei dati verrà presentato venerdì prossimo, 20 gennaio a Grammichele in provincia di Catania all’agriturismo Valle dei Margi di contrada Margi alle ore 10.

La presentazione del progetto

Saranno presenti Luca Sammartino, assessore regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea. Con lui Gerardo Diana, presidente del Consorzio Arancia Rossa di Sicilia Igp. E poi l’architetto Michele Germanà e Maurizio Ialuna, rispettivamente direttore e presidente del Gal Kalat. Presente inoltre l’ingegnere Alessio Bucaioni, ceo della società Wes trade. L’evento sarà introdotto da Felice Coppolino, presidente Unicoop Sicilia e sarà moderato dalla presidente catanese della stessa sigla, Eleonora Contarino.

Il partenariato con Israele

Già dall’anno scorso l’Italia sta provando a innovarsi in agricoltura. Da qui è nata l’unione con Israele per affrontare le sfide del futuro e per pensare insieme a possibili soluzioni della crisi alimentare che rischia di affliggere il mondo intero. Questo il senso della due giorni di “Techagriculture”, il meeting internazionale organizzato a Napoli, al polo tecnologico di San Giovanni a Teduccio dell’Università Federico II. Sul tavolo tanti temi di vecchia e nuova data. Pensando all’avvenire prende posto il dibattito sul fotovoltaico e la necessità di concepire sempre di più un’agricoltura di “precisione” che migliori le performance. Ovviamente riducendo i costi e adeguandosi ai cambiamenti climatici.

Articoli correlati