Per fare fronte all’emergenza incendi e alle richieste ininterrotte di aiuto della popolazione è necessario attivare il raddoppio dei turni del personale dei Vigili del fuoco e adeguarne le strutture. Ma le amministrazioni comunali non ritardino le ordinanze per imporre la pulizia dei terreni incolti.
È l’allarme-denuncia lanciato da Cisl e Fns Cisl di Catania per le criticità registrate nel territorio etneo a causa dei roghi degli ultimi giorni.
“La situazione al Comando VVF di Catania è grave– afferma Antonio Sasso, segretario generale Fns Cisl di Catania – centinaia sono stati gli interventi di questi giorni e centinaia quelli ai quali non si può prestare soccorso. Le sole squadre in ordinario stanno facendo l’impossibile: gli uomini, sempre pochi, sono ormai allo stremo delle forze”.
“Il raddoppio dei turni – spiega Sasso – vedrebbe operare sempre gli stessi Vigili del Comando. E non è, come si vuol far credere, una effimera fonte di guadagno, dato che si applica il regime di lavoro straordinario, bensì è spirito di abnegazione, alta professionalità, senso del dovere nei confronti del lavoro che si svolge in aiuto della popolazione. E, d’altra parte, visto che non si vuole potenziare una città metropolitana come Catania, sarebbe, comunque, un aiuto per prestare soccorso. Abbiamo avanzato moltissime richieste, anche unitarie, di avere uomini e mezzi – ricorda il segretario della Fns Cisl etnea – ma tutte cadono ai livelli da noi interessati. La sala operativa da molti mesi è depotenziata e a nulla sono valse le nostre richieste di incremento organico, il personale è sottoposto a uno stress psico-fisico con un carico di lavoro eccessivo. Se a tutto questo sommiamo l’incauta attivazione del N.U.E. (Numero unico di emergenza) in piena stagione estiva, che non fa altro che allungare i tempi di attesa di chi ha urgente necessità di soccorso, è facile comprendere che la situazione è precipitata. Regione e Città metropolitana di Catania non hanno stipulato le convenzioni con i vigili del fuoco per aggiungere squadre boschive presso l’Oasi del Simeto e presso Caltagirone al dispositivo di soccorso provinciale come gli anni passati. Squadre che devono essere già pronte all’inizio della stagione estiva e non alla fine quando tutto è andato bruciato”.
“Da giorni, a Grammichele, presso la Kalat Impianti – sottolinea Sasso – si opera senza la possibilità di utilizzo continuo dei DPI (Dispositivi di protezione individuali), quali gli autorespiratori, causa la distanza del sito interessato verso la sede Centrale per ricaricare le bombole d’aria, pertanto chi sta operando in quell’area rischia di respirare di tutto! Bisogna inserire, in regime straordinario, con estrema urgenza personale addetto alla ricarica delle bombole di aria per riuscire a fronteggiare tutte le richieste delle squadre per la necessità di autorespiratori, in quanto stanno operando da giorni su centinaia di incendi in città e provincia. Da tempo chiediamo un tavolo tecnico provinciale con tutti gli enti preposti per organizzarsi nell’approntare questo tipo di emergenza che ogni anno si acuisce sempre di più”.
Anche Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, interviene ricordando la richiesta avanzata assieme a Cgil, Uil e Ugl al Prefetto di Catania, perché preoccupati dai roghi nella zona industriale: “A emergenza si somma emergenza: i roghi mettono a rischio i lavoratori, le imprese e l’ambiente. C’è l’assoluta necessità che Irsap, Comune e Città metropolitana coordinino gli interventi da fare senza perdere ulteriore tempo”.
Per Attanasio, “la città metropolitana potrebbe intanto ripulire canali e aree naturalistiche di propria competenza. E i Comuni emanino, se non l’hanno fatto, e facciano rispettare le ordinanze per la pulizia dei terreni privati incolti, che mettono a grave rischio le case vicine, specie nelle zone periferiche e di campagna”.
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