Il giovane ricercatore catanese Andrea Magrì premiato per le sue ricerche per combattere l’Alzheimer. L’associazione italiana ricerca Alzheimer Onlus – AIRALZH ha concesso un ‘grant’ da 40 mila euro per sperimentare l’azione di contrasto alla malattia tramite una speciale molecola. Uno studio importantissimo visto che si l’Alzheimer è una malattia che colpisce sempre più persone in Italia. Lo studio mira anche a trovare nuovi approcci tecnologici e possibili target farmacologici.
Un finanziamento di oltre 40 mila euro
Andrea Magrì, ricercatore di Biologia molecolare nel dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’Università di Catania, ha così ottenuto un finanziamento di oltre 40 mila euro su un bando competitivo AGYR 2022 (Airalzh Grant for Young Reasearchers), che sostiene progetti di ricerca sulla malattia di Alzheimer proposti da promettenti scienziati under-40. Il titolo del progetto finanziato al giovane scienziato è “Using NHK1 interfering peptide to recover mitochondrial dysfunction in Alzheimer’s disease”.
L’obiettivo del progetto
PeptidALZ si propone di valutare in un topo il putativo effetto benefico del peptide NHK1 nel contrastare la disfunzione mitocondriale associata alla malattia. Il peptide NHK1 è una molecola brevettata (in Europa e negli Usa) dai biologi molecolari dell’Università di Catania per la sua azione anti-degenerativa. Lo studio fornirà informazioni utili all’individuazione di nuovi approcci tecnologici e possibili target farmacologici per una malattia incurabile e dagli effetti devastanti qual è l’Alzheimer.
Una malattia sempre più diffusa
In Italia si stima ci siano 600mila individui colpiti da questa patologia neurodegenerativa. Inoltre, a causa dell’invecchiamento della popolazione, entro i prossimi trent’anni, i casi triplicheranno e, nel 2050, ne sarà affetta 1 persona su 85 in tutto il mondo. I sintomi di questa malattia compaiono quando il quadro istopatologico è già compromesso e, proprio per questo motivo, l’obiettivo dei Grants promossi da Airalzh è quello di sostenere la ricerca di base per prevenire e rallentare la malattia di Alzheimer.
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