In azione la banda delle merendine nel Catanese, depredati a catena una serie di distributori di snack. Ad essere messi in atto furti e danneggiamenti contro distributori installati nelle scuole e negli uffici pubblici più in generale. Ad essersi messa in moto la polizia che ha potenziato dei controlli mirati con pattugliamenti attorno agli edifici dotati di distributori di questo genere. Alla fine due giovani beccati con le mani nel sacco e arrestati dagli agenti.

La decisione del Gip

Il Gip del tribunale di Caltagirone ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari per due giovani. Il provvedimento su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone. I due sono gravemente indiziati di essere autori di furto degli incassi, nonché grave danneggiamento, dei distributori automatici di una nota ditta locale.

Segnalazioni e denunce

L’indagine è partita in seguito alle numerose segnalazioni e denunce che negli ultimi mesi hanno riguardato reati predatori avvenuti nella città di Caltagirone. Raid criminali all’interno di strutture di varia natura, in prevalenza istituti scolastici ed altri istituti pubblici. Furti e danneggiamenti hanno riguardato sempre macchinette automatiche di snack e bevande installate all’interno di locali scolastici o di enti pubblici in genere. I violenti e ripetuti danneggiamenti hanno provocato timore e senso di insicurezza nella comunità calatina, nonché ingenti danni all’economia locale. In azione una vera e propria “banda delle merendine”.

Ripetuti episodi

Proprio in base a questi ripetuti fatti sono stati avviati mirati controlli e pattugliamenti, nell’ottica anche di frenare l’attività criminale che aveva destato questo allarme sociale. L’attività investigativa della polizia ha permesso di porre fine alla catena di raid. Sono comunque in corso ulteriori accertamenti mirati a ricostruire la vicenda nella sua interezza. Le indagini eseguite dal commissariato di pubblica sicurezza di Caltagirone sotto il costante coordinamento della Procura. La sinergica ed immediata attività dell’autorità giudiziaria e degli investigatori della polizia di Stato ha consentito di dare esecuzione all’ordinanza restrittiva.

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