Il 22 luglio 2022 è morto Antonino Caponnetto, meglio noto come Brigantony. Sono ormai passati otto mesi dalla sua dipartita, ma la sua salma si trova ancora nella camera mortuaria del Cimitero di Catania.

La denuncia del Movimento popolare catanese

“E’ inaccettabile che nessuno, dicasi nessuno, si sia interessato affinché venisse garantita una degna sepoltura ad un uomo che ha fatto tanto per Catania e a cui Catania deve tanto”.

“Ed è altrettanto inaccettabile che le Autorità non riescano a garantire una sepoltura a tanti uomini e a tante donne che hanno trascorso la loro intera vita a Catania e che lì vorrebbero riposare”.

Il viale degli uomini illustri

Al Cimitero di Catania si trova il noto Viale Degli Uomini Illustri, dove vi sono sepolti gli uomini che hanno fatto la storia di Catania e Brigantony ha certamente scritto una importante pagina della storia della Città di Catania e dove meriterebbe senza alcun dubbio di riposare la salma di Brigantony.

Le promesse alla figlia

Alessia Caponnetto, figlia del celebre cantante, ha ricevuto svariate promesse da parte di soggetti, i quali si erano offerti di trovare una collocazione alla salma tra gli uomini illustri.

Il Movimento Popolare Catanese e i catanesi tutti chiedono non solo che venga data degna sepoltura alla salma di Brigantony, ma che trovi spazio nel Viale Degli Uomini Illustri.

La storia dell’uomo

Nato nel rione Cibali, a Catania, nel 1976 all’età di 28 anni emigra in Belgio, dove inizia a lavorare come muratore. Tipico prototipo del siciliano costretto a trovare lavoro lontano dalla propria terra, ancor di più se si vuole tentare di vivere facendo l’artista. Con alcuni risparmi riesce ad incidere il primo disco “A bella vita”. La musica di Brigantony spazia dalla tarantella siciliana (Tarantella erotica, Tarantella cumannata ecc.) al rock (Nannu rock, U vinu sicilianu, Mi stuppai na fanta, ecc.), dal boogie-woogie allo swing, alla dance anni Ottanta e Novanta (Semu fuiuti frischi ecc.), dal rap (Opa’cche bellu ‘u cinima) al pop, alla latino-americana, fino al blues.

La carriera

Sono stati ben 46 i dischi incisi in studio dal maestro Brigantony, dal 1975 e sino al 2008. Segno di una produzione molto ricca e di una fantasia molto prolifica che spesso divideva chi lo ascoltava: c’era chi lo definiva il cultore della sicilianità in musica, chi invece non gradiva il linguaggio a volte scurrile fatto di molti doppi sensi. A queste vanno aggiunte anche ben 16 raccolte dei suoi successi. Le sue note irriverenti e ironiche hanno accompagnato le giornate di molte generazioni di siciliani, soprattutto tra gli anni ’80 e ’90 le canzoni facevano da sottofondo alla vita quotidiana specie dei quartieri siciliani più popolari.

Il suo tentativo in politica

Nel 2005 si candidò a Catania come consigliere comunale, ma gli furono annullati più di mille voti perché nelle schede veniva trovato scritto “Brigantony” anziché “Antonino Caponnetto”. In questa occasione, infatti, nelle liste elettorali, vicino al nome, non era stato specificato “Detto Brigantony”.