Si chiamava Pop Vasile, cinquantaduenne, romeno. E basta. Per il resto uno dei tanti fantasmi che vive di espedienti in uno stato di indigenza totale e che ogni sera cerca ricovero in un tugurio ai margini della città. Ad indentificarlo è stata la sua compagna che l’ha riconosciuto nell’obitorio del garibaldi, dove domani mattina il medico legale Giuseppe Ragazzi compirà l’autopsia.

Le vie attorno al Faro Biscari, a due passi dal porto, sono tutto questo: degrado e di disagio sociale. Questo mondo fatto di fantasmi è apparso dirompente alla polizia che sta indagando sull’uomo trovato senza vita, seminudo. Sul suo corpo i segni di una colluttazione con tanti graffi e diverse ecchimosi.

Ieri sera qualcosa in questo ricovero a due passi dal campo rom a due passi dal Faro Biscari, è successo. Forse una lite, forse un alterco tra ubriachi, fatto sta che intorno alle 23 qualcuno ha chiesto l’intervento del 118 per via di un uomo che stava male. Al loro arrivo i medici però non hanno potuto fare altro che constatare la morte di un romeno senza documenti sui cinquant’anni. Era parzialmente nudo e sul suo corpo diversi graffi e qualche ecchimosi segno di una colluttazione.

La polizia sa di chi si tratta, ma sta aspettando qualcuno che alla fine riesca a riconoscerlo, a dargli un nome. L’ipotesi degli investigatori è che probabilmente vi è stato un alterco, un litigio finito nel sangue, tanto quello trovato per terra in diversi angoli di questo palazzetto abbandonato che da sempre è il ricovero notturno di extracomunitari la maggior parte provenienti dall’Est europeo, nel 2011 teatro di un’altra morte sospetta, quello di un giovane clochard di 21 anni George Iancu, assassinato con una coltellata al petto da un connazionale che la polizia arrestò qualche tempo dopo.