La notizia del giorno è che in Prefettura è stata verbalizzata la richiesta di accelerare i tempi per la convocazione di un tavolo tecnico con le committenti. Questo il risultato della manifestazione che ha visto in strada a Catania almeno un centinaio tra ex lavoratrici ed  lavoratori del call center Qè di Paternò.

I manifestanti hanno protestato per sollecitare le committente nazionali Inps, Enel, Transcom, Sky e Wind  a  partecipare al tavolo regionale aperto e sollecitato dal Ministero dello Sviluppo Economico; si tratta di un gruppo di lavoro fortemente voluto da sindacato ed ex dipendenti dove è prevista la presenza di un imprenditore locale disponibile ad avviare un progetto di lavoro potenzialmente efficace.

Per le segreterie e le RSU di Slc Cgil e Fistel CISL di Catania, il percorso concordato al Mise con la vice ministro Bellanova e la Regione Sicilia di un tavolo per ricercare soluzioni occupazionali per i circa 600 lavoratori che a dicembre si ritrovano senza occupazione, “ sta subendo un rallentamento a nostro parere causato dalla mancanza di responsabilità sociale e lavorativa delle committenti dell’ex azienda Qè. Abbiamo sempre chiesto di riavere le commesse per riprendere un confronto con un imprenditore locale che si è subito reso disponibile ad un progetto industriale e di riqualificazione ed è incomprensibile questo atteggiamento di Enel, Inps, Wind e Sky che non possono rimanere a guardare”.

I sindacati hanno nuovamente chiesto alla Prefettura di Catania di intervenire nei confronti delle aziende: “Questa è una lotta di dignità sociale contro la mala gestione imprenditoriale e politica che si annida nel nostro territorio – spiegano i rappresentanti sindacali- Invitiamo il prefetto ad una convocazione urgente poiché il tempo a disposizione sta per esaurirsi ed i lavoratori a breve non potranno contare su ammortizzatore sociale”.

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