I Finanzieri del Comando Provinciale di Catania, nell’ambito dell’intensificazione dei controlli a contrasto della commercializzazione di prodotti illegali e potenzialmente pericolosi per la salute dei consumatori, hanno sequestrato a Giarre ed a Zafferana Etnea 75 capi di abbigliamento contraffatti, per un valore complessivo che ammonta ad oltre 8.000 euro.
In particolare, nel corso dell’intervento eseguito presso due punti vendita siti nei centri storici di Giarre e di Zafferana Etnea gestiti da un imprenditore locale, le Fiamme Gialle della Compagnia di Riposto e della Tenenza di Acireale hanno individuato diversi pantaloni, giubbotti e borse che riproducevano illecitamente marchi e altri segni distintivi di importanti case di moda e di abbigliamento, così da indurre in errore l’acquirente finale sulla loro legittima provenienza.
Le attività della Guardia di Finanza eseguite nel settore della ‘‘lotta alla contraffazione’’ si pongono a tutela del consumatore che può essere talora indotto ad acquistare, inconsapevolmente, prodotti “insicuri” venduti a prezzi più competitivi di quelli praticati dagli operatori commerciali che operano nella legalità avvalendosi di canali regolari di distribuzione, in danno alle regole del mercato concorrenziale.
Per i fatti esposti, il legale rappresentante della società è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Catania per il reato di “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi” e di “ricettazione”, che prevede la pena della reclusione fino a 4 anni e la multa da euro 3.500 ad euro 35.000.
Sempre in tema di lotta alla contraffazione e di prodotti non sicuri, tre settimane fa, i finanzieri hanno sequestrato mille articoli tra borse, oggetti di bijotteria e di elettronica in un negozio a Isola delle Femmine (Pa) gestito da un cittadino cinese senza il marchio CE, ma con il logo “China Export”.
Oltre al sequestro della merce per il gestore sono scattate multe per 35 mila euro. I prodotti erano pericolosi per la salute dei consumatori senza le etichette che indicano la composizione degli stessi e quindi non conformi agli standard di sicurezza della legislazione europea.
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