E’ un progetto che mira a favorire l’inclusione degli stranieri e contrastare il caporalato ed alla fine sarà una grande iniziativa culturale. Si chiama “Agrisociale Bronte”, progetto finanziato dalla Regione Siciliana, assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro, Ufficio Speciale Immigrazione, nell’ambito del progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. (Percorsi Individualizzati di Uscita dallo Sfruttamento) e co-finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, direzione generale dell’Immigrazione e delle Politiche di integrazione e dall’Unione Europea, Pon Inclusione Fondo Sociale Europeo 2014-2020.
In tutto 7 progetti
I lavori del convegno di presentazione del progetto nell’aula consiliare del Comune di Bronte sono stati introdotti da Paolo Ragusa, coordinatore dei servizi della cooperativa “San Francesco”, che ha sottolineato come l’iniziativa sia inserita nell’ambito del più vasto progetto P.I.U. Su.Pr.Eme. Particolarmente interessanti, inoltre, le relazioni di Antonio Gambuzza, esperto di monitoraggio del progetto “Agrisociale Bronte”, di Giuseppe Di Pietro, esperto agronomo gruppo di cooperazione Madre Terra e di Giusy Infantino, presidente della cooperativa “Opera Prossima” capofila del progetto. Presente l’assessore regionale alle Politiche sociali e del Lavoro, Antonio Scavone: “Oggi – ha affermato – inauguriamo uno dei 7 progetti di agricoltura sociale avviati in Sicilia -. Sono progetti di reale integrazione che puntano a sconfiggere la piaga dello sfruttamento nelle campagne. Noi, con un progetto di formazione, insegniamo a questi ragazzi che provengono da altri paesi la pratica della buona agricoltura, dimostrando che l’integrazione è possibile”.
Formazione per avviare un’impresa
Presenti al convegno gli assessori del Comune di Bronte, Maria De Luca e Massimo Castiglione, assieme al capo area sei Servizi sociali, Francesco Longhitano: “Bronte ha sempre creduto ad iniziative come queste – ha affermato l’assessore De Luca –, noi siamo capofila di un vasto territorio ospitale che vuole creare inclusione. Ed inclusione va a braccetto con la formazione, perché questi giovani domani potranno anche avviare un’impresa propria”.
Dignità a chi lavora
Tra gli ospiti d’eccezione anche il già sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione, che ha concluso i lavori del convegno: “Un progetto – ha affermato – dalla grande valenza anche culturale, perché forma un modello di azienda agricola avanzata non solo sul piano della sostenibilità economica, ma anche sul versante della inclusività sociale. La presenza dell’assessore Scavone vuole significare l’attenzione che esiste del settore della solidarietà, ma anche alla promozione del territorio. Leggi come l’agricoltura sociale e la lotta contro il caporalato, che hanno caratterizzato la legislatura ai tempi in cui ero sottosegretario, danno certamente dignità alle persone che lavorano”.
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